7.2. LA LOTTA ALL'IMPERIALISMO GUERRAFONDAIO
Non si può capire l'Albania e lo sforzo enorme fatto per proteggersi, isolandosi dapprima dall'Occidente, poi anche dal resto dei paesi socialisti considerati revisionisti, senza aver presente i tentativi di destabilizzazione del regime perseguiti dall'imperialismo, qui aspramente denunciato da Enver Hoxha nel discorso pronunciato alla Conferenza degli 81 partiti comunisti e operai tenutasi a Mosca il 16 novembre 196072, di cui riportiamo un estratto che mantiene tutta la sua attualità:
«Abbiamo di fronte nemici feroci che dobbiamo vincere e annientare, abbiamo di fronte l’imperialismo con alla testa quello americano. Noi vogliamo la pace mentre l’imperialismo non la vuole e si prepara ad una nuova terza guerra mondiale. Dobbiamo lottare con tutte le nostre forze per evitare la guerra mondiale e far trionfare nel mondo una pace giusta e democratica. A ciò si giungerà quando costringeremo l’imperialismo a disarmare. L’imperialismo non deporrà le armi di sua propria volontà. Credere ad una possibilità del genere significa illudere se stessi e ingannare gli altri. Dobbiamo quindi opporre all’imperialismo la colossale forza economica, militare, morale, politica e ideologica del campo socialista e al tempo stesso le forze unite dei popoli del mondo intero al fine di sabotare in tutti i modi possibili la guerra che preparano gli imperialisti.
[…] È nostra opinione che l’imperialismo, con quello americano in testa, deve essere smascherato senza misericordia, politicamente e ideologicamente e che nessun caso sono ammissibili le lusinghe, le moine e gli incensamenti nei suoi confronti. Nessuna concessione di principio dovrà esser fatta all’imperialismo. Le varie tattiche e i diversi compromessi che da parte nostra ci possiamo permettere, debbono aiutare la nostra causa e non quella del nemico. Di fronte ad un nemico feroce, la garanzia della vittoria della nostra causa richiede nella nostra piena unità, che sarà realizzata eliminando i profondi dissensi ideologici che si sono manifestati e basando questa unità sui fondamenti del marxismo-leninismo, sull’eguaglianza, sulla fraternità, su di uno spirito di amicizia e di internazionalismo proletario. Il nostro partito ritiene che non solo non debba esistere alcuna frattura ideologica, ma che, di conseguenza, dobbiamo altresì adottare un atteggiamento politico unico su tutte le questioni. La nostra tattica e la nostra strategia, di fronte ai nemici, debbono essere elaborate da tutti i nostri partiti e fondarsi sui principi marxisti-leninisti, su giusti criteri politici adatti alle situazioni concrete e reali... Tutti i popoli del mondo aspirano alla libertà, all’indipendenza, alla sovranità, alla giustizia sociale, alla cultura, alla pace, e si battono per esse. Queste loro sacrosante aspirazioni sono state e vengono soffocate dal capitalista, dal latifondista, dall’imperialista ed è quindi naturale che la lotta di questi popoli sia condotta con grande rigore contro i capitalisti, contro i latifondisti, contro gli imperialisti. È anche naturale che i popoli del mondo ricerchino i propri alleati in questa lotta per l’esistenza che conducono contro i loro carnefici... Perciò nella lotta per la pace, per il disarmo, per il progresso sociale nel mondo, il campo socialista non è solo di fronte al campo imperialista, ma si trova in stretta alleanza con tutti i popoli progressisti del mondo, mentre gli imperialisti si trovano isolati di fronte al campo socialista. Viviamo in un'epoca in cui si assiste al crollo totale del colonialismo, alla liquidazione di questo flagello che ha soppresso interi popoli. Nuovi Stati stanno nascendo in Africa e in Asia. paesi dove regnavano il capitale, la frusta e il fucile, scuotono il giogo della servitù e i popoli prendono il loro destino nelle proprie mani. Ciò si è realizzato e si realizza grazie alla lotta di questi popoli e all'appoggio morale che prestano loro l'Unione sovietica, la Cina popolare e gli altri paesi del campo socialista. […] Dinanzi alle minacce di una guerra atomica da parte dell'imperialismo mondiale, capeggiato dall'imperialismo americano, noi dobbiamo essere pienamente preparati tanto economicamente, politicamente, moralmente, quanto anche militarmente, per far fronte a qualsiasi eventualità. […] Non dobbiamo fare alcuna concessione di principio al nemico né farci alcuna illusione sull'imperialismo, giacché credendo di aggiustare le cose non faremmo che aggravarle. Il nemico, non soltanto si arma e prepara la guerra contro di noi, ma conduce inoltre una propaganda sfrenata per avvelenare gli animi e disorientare la gente. Spende milioni di dollari per stipendiare agenti e spie, milioni di dollari per organizzare nei nostri paesi attività spionistiche, eversive e attentati. […] Il nostro saggio popolo che ha molto sofferto dice bene: “l’acqua dorme, ma il nemico non dorme”. Guardiamo dritto in faccia i fatti. L’imperialismo mondiale, con a capo il suo reparto più aggressivo, l’imperialismo americano, orienta la propria economia verso la preparazione della guerra. Esso si sta armando fino ai denti. [...] Esso ha organizzato e sta perfezionando le organizzazioni militari d’aggressione, ha creato e sta creando basi militari da ogni parte attorno al campo del socialismo. Esso accresce le sue scorte di armi nucleari, non consente a disarmare, non accetta di cessare gli esperimenti nucleari, lavora febbrilmente e nuove invenzioni di mezzi di sterminio di massa. E tutto questo, perché lo fa? Per andare a nozze? No! Per scendere in guerra contro di noi, per distruggere il socialismo e il comunismo, per ridurre i popoli alla schiavitù. Il Partito del Lavoro d’Albania è dell’opinione che se parliamo e pensiamo diversamente, inganniamo noi stessi e gli altri. Non ci chiameremmo comunisti se ci lasciassimo intimorire dalle difficoltà della vita. Noi, comunisti, detestiamo la guerra. Noi, comunisti, lotteremo fino all’ultimo per far fallire i diabolici piani di guerra dell’imperialismo americano. Però, se ci dichiarerà guerra, noi gli daremo il colpo di grazia, affinché l’imperialismo scompaia per sempre dalla faccia della terra. Dinanzi alle minacce di una guerra atomica da parte dell’imperialismo mondiale, capeggiato dall’imperialismo americano, noi dobbiamo essere pienamente preparati tanto economicamente, politicamente, moralmente, quanto anche militarmente, per far fronte a qualsiasi eventualità. Dobbiamo cercare di evitare una guerra mondiale giacché non è fatalmente ineluttabile, ma saremo imperdonabili se ci cullassimo nelle illusioni e se ci lasciassimo sorprendere dal nemico, poiché non è mai successo che il nemico sia o venga definito leale, altrimenti non si chiamerebbe nemico. Il nemico è e resterà sempre nemico e perfido. Chi si fida del nemico, presto o tardi perde la partita...»
72. E. Hoxha, Discorso alla conferenza dei Partiti Comunisti e Operai, Associazionestalin.it, 16 novembre 1960.