21 Novembre 2024

5.05 I CRIMINI DI GUERRA DEGLI USA

«Nel 1954 […] fu presa la decisione di dividere il Vietnam in due nazioni separate: il Vietnam del Nord e del Sud. Per i successivi nove anni gli Stati Uniti diedero il loro appoggio al presidente Diem, facendone l'uomo che doveva combattere il comunismo in Vietnam. […] L'agenzia creava i partiti politici del Vietnam del Sud, addestrava la sua polizia segreta, produceva i suoi film popolari, stampava e distribuiva una rivista d'astrologia in cui si prediceva che le stelle arridevano a Diem. […] Gli scout in uniforme blu di Diem, modellati sulla Gioventù hitleriana, le sue forze speciali addestrate dalla CIA e la sua polizia segreta miravano a creare un regime cattolico in una nazione buddista. Con la repressione dei monaci, Diem ne aveva fatto una forza politica potente. Nelle cinque settimane successive crebbe la loro protesta contro il governo. L'11 giugno un monaco sessantaseienne di nome Quang Duc, si sedette per terra e si diede fuoco a un incrocio di Saigon. Le immagini della sua immolazione fecero il giro del mondo. Tutto ciò che rimase fu il suo cuore. Diem ordinò, allora, irruzioni nelle pagode, facendo uccidere monaci, donne e bambini per mantenere il potere». (Tim Weiner)52
La brutalità con cui è stato condotto l'intervento statunitense è indescrivibile. Non si tratta solo di una guerra neocoloniale portata avanti nel totale disprezzo di qualsiasi forma di diritto internazionale. C'è molto di più. Anzitutto gli USA, contrariamente ai proclami in favore della liberazione del “Terzo Mondo” dal flagello di colonialismo, rifiutano di aiutare i vietnamiti in lotta contro i francesi, ostacolando in ogni maniera una soluzione pacifica del conflitto (i primi appelli di Ho Chi Minh a Washington risalgono addirittura al 1919 e proseguono fino al secondo dopoguerra). Anzi, se la Francia può proseguire per quasi dieci anni un conflitto sanguinoso è proprio grazie agli statunitensi, che nel 1954 finanziano il 78% del budget militare francese in Vietnam, con un ammontare, all’epoca, di 1,4 miliardi di dollari. Il supporto militare ai francesi è anche diretto: grazie alla linea aerea controllata dalla CIA, la CAT, migliaia di soldati francesi sono trasportati nella fortezza di Dien Bien Phu.
Fino all'ultimo gli USA fanno enormi pressioni politiche sulla Francia affinché non sigli la pace, anche dopo la disfatta militare subita, ipotizzando addirittura l’utilizzo della bomba atomica. Poi arrivano le manovre per impedire delle libere elezioni democratiche (così dirà Eisenhower nel suo memoriale: «Non ho mai parlato con alcun esperto di affari indocinesi che non concordasse sul fatto che, se si fossero tenute elezioni nel periodo dei combattimenti, fino all'80% della popolazione avrebbe eletto come proprio leader il comunista Ho Chi Minh») previste dai trattati di pace e la crescente escalation militare, ma anche una guerra psicologica in cui la CIA offre il meglio di sé: si incoraggia la migrazione dei vietnamiti dal Nord al Sud diffondendo propaganda religiosa (volantini che recitano «Cristo è andato a sud» e «La Vergine Maria è partita dal nord») e anticomunista (sia con i consueti articoli sui giornali controllati sia con volantini falsi attribuiti ai vietminh contenenti le menzogne più lugubri), sia giocando anche su predizioni astrologiche in modo da far leva sulle superstizioni dei contadini.
Vengono infiltrate forze paramilitari nel Nord, si intraprendono atti di sabotaggio (contaminando scorte di carburante, danneggiando strutture ferroviarie, tentando di distruggere la maggiore industria tipografica del Nord) e campagne razziste anti-cinesi (accusati di stupri). Infine, si addestrano alla guerriglia una serie di vietnamiti scelti, ma, soprattutto, si arma e addestra l'esercito del Sud. Inevitabile anche il boicottaggio economico, che comprende pressioni sulle aziende francesi che intendono mantenere rapporti commerciali nel paese. Nell'ottobre del 1955 viene posto al potere nel Sud il factotum statunitense, Diem, eletto “democraticamente” con il 98,2% dei voti. È la stessa CIA a farlo fuori, d'accordo con settori dell'esercito, il 2 novembre 1963, dopo anni di dittatura dissennata che ha seminato il terrore tra la popolazione. Per portare avanti la guerra gli USA utilizzano tutto il loro impero nella regione per sconvolgere il Sud-Est asiatico: truppe sudvietnamite e thailandesi sono usate in Cambogia e Laos. Thailandia e Filippine diventano le principali basi aeree per bombardare l'intera Indocina.
Incursioni e invasioni sono frequenti anche in Cina da Laos, Birmania e Taiwan. Per danneggiare l'immagine dei comunisti vengono travestiti da vietcong agenti che hanno il compito di commettere le peggiori atrocità, compresi stupri e assassinii. I prigionieri nordvietnamiti sono sistematicamente torturati (con tanto di taglio di dita, orecchie, unghie e genitali) e uccisi, a volte lanciandoli da aerei che viaggiano ad alta quota. Almeno 20 mila civili (il doppio secondo lo stesso governo del Sud) sono uccisi in ossequio al “programma Phoenix”, che prevede il rastrellamento, l'imprigionamento, la tortura (tra cui l'uso dell'elettroshock e l'inserimento di chiodi di 15 cm infilati dalle orecchie fino al cervello) e l'uccisione, nel vano scopo di trovare collaboratori dei vietcong.
Quando gli USA sono obbligati a firmare il trattato di pace nel 1973, ciò prevede l'obbligo di contribuire alla ricostruzione post-bellica con aiuti finanziari che però non arriveranno mai, sostituiti da un embargo commerciale totale che dura fino al 1994. Sul paese sono stati versati milioni di ettolitri di erbicidi, compresi quantitativi di diossina, una delle sostanze più tossiche esistenti («si dice che novanta grammi di diossina nella riserva idrica di New York potrebbero spazzare via l'intera cittadinanza»): ciò ha provocato negli anni successivi non solo danni ingenti al settore agricolo ma anche alla salute, con un aumento esponenziale di malattie tumorali, patologie neurologiche croniche e malformazioni di vario tipo. Questa è stata, in sintesi, la guerra sporca condotta dagli USA in Vietnam.53
Quale invece il supporto del blocco socialista al Vietnam? Un contributo ingente sotto ogni punto di vista, per il quale bastano un paio di dati: nel solo 1971 il Vietnam riceve 316 milioni di rubli di aiuti dall'URSS e 360 dalla Cina. Dal 1964 al 1968 i missili antiaerei sovietici, installati da centinaia di specialisti e messi a disposizione della contraerea vietnamita, abbattono più di 3200 aerei americani.54
Ha scritto giustamente Sergio Ricaldone55:
«Il capolavoro politico di Ho Chi Minh fu quello di riuscire, con una politica di rigorosa equidistanza dai due giganti del comunismo mondiale, URSS e Cina, in conflitto tra di loro, ad ottenere il sostegno politico e militare di entrambi in una guerra di liberazione che nessuno dei due, per ragioni diverse, caldeggiava. È bene aggiungere anche che, senza quel sostegno, che divenne sempre più aperto e generoso, unitamente a quello di tutto il campo socialista e del movimento comunista mondiale, il Vietnam da solo non ce l’avrebbe fatta né avrebbe potuto diventare il paese trainante di una eroica lotta antimperialista che ha alimentato gli ideali, la fiducia e la speranza, non solo dei movimenti di liberazione, ma anche quella degli operai e degli studenti protagonisti in questa parte del mondo dei grandi movimenti sociali e politici degli anni 60/70. Con buona pace di chi vuole sotterrare con infamia l’esperienza storica del movimento operaio del ‘900».
52. Ivi, pp. 206-207, 211.
53. W. Blum, Il libro nero degli Stati Uniti, cit., pp. 184-199.
54. A. Graziosi, L'URSS dal trionfo al degrado, cit., pp. 338, 387-388.
55. S. Ricaldone, Aprile 1975: dalla vittoria del Vietnam una grande spinta ai movimenti di liberazione del terzo mondo, CCDP, 2 aprile 2005.

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