F.11. LEGGE GENERALE DELL’ACCUMULAZIONE CAPITALISTA
«La teoria diventa una forza materiale non appena si impadronisce delle masse».(Karl Marx, da Per la critica della filosofia del diritto di Hegel)
Marx identifica i fattori che incidono sulla classe lavoratrice. Questa legge afferma che quanto più è grande la ricchezza sociale (grandezza e capacità d’accrescimento del capitale) tanto più grande è la forza-lavoro disoccupata e l’esercito industriale di riserva. La vita dei lavoratori diventa sempre più precaria e sempre più legata al capitale. Viene definito il livello di composizione organica di capitale (co), che è legato al rapporto tra quantità di mezzi di lavoro impiegati (capitale costante, C) e numero di lavoratori addetti (capitale variabile, V): co = C / V
Ovviamente, aziende di settori diversi hanno una composizione organica diversa, ma è possibile ricavare una media che fornisce un’idea della composizione organica esistente in una determinata società. Oggi la legge generale dell’accumulazione viene messa in dubbio a causa della diminuzione in termini assoluti del numero della classe operaia dell’industria (ignorando che i lavoratori salariati aumentano, specie nel settore dei servizi) e del mancato impoverimento dei lavoratori nei paesi “avanzati” (in realtà il salario aumenta meno di quanto aumentano i profitti). La validità della legge è confermata dall’estensione a livello mondiale della divisione della popolazione nelle due classi principali del modo di produzione capitalistico (capitalisti e salariati), l’estensione del lavoro salariato nei paesi avanzati, la riduzione dei settori intermedi (la loro trasformazione in appendici del grande capitale) e l’aumento della polarizzazione sociale, cioè dell’aggravamento delle differenze di classe per cui una minoranza sempre più piccola si arricchisce e una maggioranza si impoverisce.
Ovviamente, aziende di settori diversi hanno una composizione organica diversa, ma è possibile ricavare una media che fornisce un’idea della composizione organica esistente in una determinata società. Oggi la legge generale dell’accumulazione viene messa in dubbio a causa della diminuzione in termini assoluti del numero della classe operaia dell’industria (ignorando che i lavoratori salariati aumentano, specie nel settore dei servizi) e del mancato impoverimento dei lavoratori nei paesi “avanzati” (in realtà il salario aumenta meno di quanto aumentano i profitti). La validità della legge è confermata dall’estensione a livello mondiale della divisione della popolazione nelle due classi principali del modo di produzione capitalistico (capitalisti e salariati), l’estensione del lavoro salariato nei paesi avanzati, la riduzione dei settori intermedi (la loro trasformazione in appendici del grande capitale) e l’aumento della polarizzazione sociale, cioè dell’aggravamento delle differenze di classe per cui una minoranza sempre più piccola si arricchisce e una maggioranza si impoverisce.