3.5. GLI ERRORI TEORICI DELLA LUXEMBURG E DI ALTRI COMUNISTI
Quello che segue è un estratto dalle Tesi sulla bolscevizzazione dei partiti dell'Internazionale comunista, accettate dall'Esecutivo allargato dell'IC in occasione della sessione del marzo-aprile 192518:
«È impossibile assimilare il leninismo e applicarlo alla formazione dei partiti comunisti nel mondo intero senza tener conto degli errori di parecchi eminenti marxisti che tentarono [di] applicare il marxismo alle condizioni dell'epoca attuale, ma che non vi riuscirono completamente. Si tratta degli errori dei comunisti di “sinistra” in Russia, dei gruppi dei marxisti olandesi (Gorter, Pannekoek) e anche di Rosa Luxemburg. Più questi teorici sono vicini al leninismo più le loro concezioni sono pericolose nei punti dove ne divergono. Una vera bolscevizzazione di certe sezioni dell'Internazionale comunista è oggi impossibile, qualora queste non superino gli errori del luxemburghismo, che, in virtù di circostanze storiche, giocano un ruolo considerevole nel loro Paese. Tra gli errori più importanti del luxemburghismo, che conservano tutta la loro importanza conviene rilevare:
a) una maniera che non è bolscevica di trattare la questione della “spontaneità” e della “coscienza”, dell'“organizzazione» e delle “masse”. Tale errore dei luxemburghisti, che non disponevano che della esperienza del partito socialdemocratico tedesco, restringeva spesso l'ampiezza della lotta di classe, non ha loro permesso di comprendere il ruolo del partito nella rivoluzione.
b) La sottovalutazione della preparazione materiale dell'insurrezione impedisce ancora di ben impostare la questione dell'organizzazione della rivoluzione.
c) Gli errori nella questione contadina. Nel suo ultimo articolo, dopo la repressione dell'insurrezione spartachista, nel gennaio 1919, Rosa Luxemburg s'avvicina alla comprensione del proprio errore, che è stato di sottovalutare l'importanza del contadino. Ma nelle sue opere anteriore essa sottovalutava il ruolo dei contadini, vale a dire impostava la questione contadina in maniera che non era bolscevica, donde una serie di concessioni ideologiche alla socialdemocrazia. I comunisti ungheresi hanno commesso un errore socialdemocratico analogo quando erano al potere, il partito comunista polacco, il partito comunista bulgaro nel 1923, i massimalisti italiani ed il partito comunista operaio di Germania lo stesso. Parecchie sezioni dell'IC lo ripetono ancora.
d) Gli errori di Rosa Luxemburg e di parecchi marxisti polacchi, olandesi, russi, nella questione nazionale non sono meno gravi. La negazione della formula del diritto dei popoli all'autodeterminazione (diritto ad erigersi in Stati indipendenti) sotto pretesto che è “impossibile” risolvere la questione nazionale sotto l'imperialismo, conduce ad una specie di nichilismo nella questione nazionale, che rende estremamente difficile in certi Paesi il lavoro dei comunisti.
e) Domandare che i sindacati abbiano un carattere politico di partito, come durante parecchi anni è stato fatto dal partito polacco sotto la direzione di Rosa Luxemburg, fu un grave errore che testimoniava l'incomprensione del ruolo dei sindacati come organizzazioni di raggruppamento di tutti gli operai. Tale errore impedì seriamente e tuttora ostacola l'avanguardia nell'esatto accostamento all'insieme della classe operaia. L'errore che una sezione dei comunisti tedeschi commise precedentemente al Congresso del partito di Francoforte nel 1924, sulla questione dei sindacati, era di analogo carattere.
Rendendo omaggio alla grandezza dell'opera di Rosa Luxemburg, che fu tra i fondatori dell'Internazionale Comunista, il Comintern ritiene di agire nello spirito di Rosa Luxemburg stessa aiutando i propri partiti a trarre la lezione dagli errori commessi da questa grande rivoluzionaria. Senza superare gli aspetti erronei del luxemburghismo, una autentica bolscevizzazione è impossibile. Solo il leninismo può servire da bussola dei partiti comunisti di tutto il mondo. Ogni deviazione dal leninismo è allo stesso una deviazione dal marxismo. È ugualmente necessario combattere risolutamente ogni deviazione dal leninismo nella sfera della cosiddetta “teoria pura” - filosofia, teoria dell'economia politica, ecc».
18. Comintern, Tesi sulla bolscevizzazione dei partiti dell'Internazionale comunista, Sessione allargata dell'Esecutivo dell'Internazionale Comunista, marzo-aprile 1925; citato in R. Luxemburg, Scritti scelti, cit., pp. 743-744.