«Come tutti gli stati, lo stato proletario è uno strumento di repressione, ma è rivolto contro i nemici della classe operaia. Il suo scopo è di infrangere la resistenza degli sfruttatori, che utilizzano qualsiasi mezzo a propria disposizione nella disperata battaglia per soffocare nel sangue la rivoluzione, di rendere impossibile la loro resistenza. La dittatura del proletariato, che dà palesemente una posizione privilegiata al proletariato nella società, è comunque una istituzione provvisoria. Appena la resistenza dei borghesi sia infranta, appena essi siano stati espropriati, e trasformati gradualmente in un ceto lavoratore, la dittatura proletaria scompare, lo stato svanisce, e con esso le classi stesse. La cosiddetta democrazia, cioè la democrazia borghese, non è niente altro che la dittatura mascherata della borghesia. La tanto esaltata “volontà collettiva del popolo” non esiste più di quanto esista il popolo come un tutto unico. Quello che esiste realmente sono le classi con volontà opposte e incompatibili. Ma dato che la borghesia è una piccola minoranza, ha bisogno di questa finzione, di questa impostura della “volontà del popolo” nazionale, cosicché dietro a queste parole altisonanti può consolidare il proprio dominio sulle classi lavoratrici e imporre loro la propria volontà di classe. Di contro il proletariato, in quanto larga maggioranza della popolazione, utilizza apertamente il potere delle proprie organizzazioni di massa, dei propri soviet, per abolire i privilegi della borghesia e garantire il passaggio alla società comunista senza classi. Nella democrazia borghese viene data importanza alle dichiarazioni meramente formali di diritti e libertà, benché per i lavoratori, per i proletari e semiproletari privi di beni materiali, questi siano irraggiungibili, mentre la borghesia utilizza le proprie risorse materiali, la propria stampa e le proprie organizzazioni per ingannare e frodare. Di contro il sistema sovietico, questo nuovo tipo di potere statale, attribuisce la massima importanza al fatto di dare al proletariato la possibilità di rendere reali i propri diritti e le proprie libertà. Il regime sovietico dà i palazzi, le case, gli stabilimenti tipografici, le scorte migliori di carta al popolo per la sua stampa, le sue riunioni, le sue associazioni. Soltanto in questo modo è possibile avere una effettiva democrazia proletaria.