2.04. L'AMERICA DI ROCKFELLER CONTRO L'OTTOBRE ROSSO
«Per la memoria collettiva del popolo americano, l'assoluta tragedia rappresentata dagli interventi militari in Russia non esiste affatto o si tratta comunque di un irrilevante incidente di percorso dimenticato ormai da tempo».
(D. F. Fleming, storico della Guerra Fredda alla Vanderbilt University)9
Nel presentare la storia successiva ci rifacciamo ad un saggio di Diego Bertozzi10:
«Alla fine della Prima guerra mondiale gli Stati Uniti d’America si rivelano al mondo come una grande potenza politico-militare ed economica. Negli anni del conflitto, grazie alle continue ordinazioni militari, vengono raddoppiati gli investimenti nell’industria manifatturiera, mentre triplica il valore della produzione industriale (dai 23,9 miliardi di dollari ai 62 miliardi). I progressi sono enormi anche dal punto di vista commerciale. Gli USA, da paese principalmente debitore, si trasformano in paese creditore (ben 10 miliardi di dollari di prestito agli alleati), mentre si impennano anche le esportazioni estere. All’interno lo sviluppo economico è accompagnato dalla ulteriore concentrazione monopolistica nei settori strategici dell’industria manifatturiera e mineraria. In quella petrolifera, ad esempio, a dominare sono i Rockefeller, i Morgan e i Mellon. Sono questi monopolisti che avviano la conquista del mercati esteri per lo sbocco della produzione, per la ricerca di materie prime e l’investimento di capitali, anche nella lontana Siberia. È in questo paese, simbolo del capitalismo giovane, vincente e senza frontiere, che giunge l’eco della presa del potere bolscevico nel 1917. E vi arriva sia come nuova minaccia internazionale al modello americano che deve essere isolata, se non schiacciata, sia come pericolo di sovversione interna nei confronti della quale governo e industriali non fanno sconti. È in questo paese che nasce il piccolo Partito comunista degli USA, tuttora presente, anche se fortemente minoritario, nello scenario politico statunitense».
9. Citato in W. Blum, Il libro nero degli Stati Uniti, cit., p. 8.
10. D. Bertozzi, Il PC a stelle e strisce, Storia in network, n° 145, novembre 2008. L'articolo finisce al termine del sottocapitolo I comunisti si organizzano.