21 Novembre 2024

2.01. LE ORIGINI

Iniziamo con un brano di Julian Vadillo6:
«Gli USA furono un punto di riferimento del movimento operaio a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Il fatto che Karl Marx spostasse il Consiglio Generale della AIT (Association Internationale des Travailleurs, ndt) da Londra, a New York, lo denota. L’ampio potere di implementazione che generò l’AIT e gli echi rivoluzionari che arrivavano dall’Europa, costrinsero, nel 1868, il presidente statunitense Andrew Johnson ad approvare la Legge Ingersoll, con la quale venne istituita la giornata di otto ore di lavoro per i dipendenti federali. Nonostante la scomparsa della AIT nel 1875, il movimento operaio continuò a rivendicare miglioramenti per la classe operaia. I lavoratori degli Stati Uniti cominciarono a considerare la possibilità di istituire un sindacato a livello generale che potesse articolare le rivendicazioni dei lavoratori. A Chicago, facendo eco alle rivendicazioni storiche della AIT, si costituì un Comitato per le Otto Ore di Lavoro che convocò lo sciopero generale il Primo Maggio del 1886. Lo sciopero fu un forte successo di convocazione per il sindacalismo nordamericano. La situazione di miseria che vivevano i lavoratori era anche riconosciuta dai governi stessi ed il presidente Grover Cleveland disse: “Le attuali condizioni delle relazioni tra il capitale e il lavoro sono, davvero, molto insoddisfacenti e questo è in gran misura causato dagli avidi e sconsiderati prelievi degli imprenditori”. Lo sciopero del Primo Maggio del 1886 fu un successo e più di 5.000 scioperi vennero dichiarati da quel momento. In molti luoghi (Chicago, Boston, Pittsburgh, St. Louis, Washington, ecc.) furono conquistate quelle otto ore di lavoro. Nelle successive manifestazioni dopo il Primo Maggio, i padroni cominciarono a lanciare contro gli scioperanti i crumiri e i sindacati “amarillos” (così sono chiamati i sindacati creati o controllati dai padroni, rispondono infatti ai loro interessi piuttosto che a quelli dei lavoratori. ndt). Il 4 maggio, in Haymarket Square, dove erano riunite 15.000 persone, vennero fatte scoppiare delle bombe. Il risultato fu di 38 operai morti e 115 feriti, un poliziotto morto e il ferimento di altre settanta persone. La stampa, a favore dei padroni, non esitò a imputarne fin dal primo momento, la paternità anarchica. Le razzie contro gli anarchici avviate dal Commissario Michael Schaack, non si fecero attendere. Gli animatori più entusiasti del movimento operaio, August Spies, Michael Schwab, Oscar Neebe, Adolf Fischer, Louis Lingg, George Engel, Albert Parsons e Samuel Fielden, furono sbattuti in prima pagina. Il processo che venne montato contro di loro fu pieno di irregolarità. Il destino degli accusati aveva una conclusione scontata. L’11 Novembre 1887 venne eseguita la sentenza contro i condannati a morte. Spies, Parsons, Fischer e Engel vennero impiccati. Lingg si suicidò il giorno prima. Il movimento operaio nordamericano non smise però di crescere. Motivo per il quale, dopo l’assassinio del presidente William McKinley (1901) da parte dell’anarchico Leon Czolgosz, vennero emanate una serie di leggi anti-anarchiche».

6. J. Vadillo, Cent'anni della ricetta Ford contro il movimento operaio, Lamanchaobrera.es-CCDP, 23 gennaio 2014.

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