21 Novembre 2024

1.3. LA DESTABILIZZAZIONE STATUNITENSE

Tutte le repubbliche popolari sono nate in un clima di profonda destabilizzazione e sovversione fomentata dagli USA, il che ha inevitabilmente prodotto un irrigidimento del controllo sociale e una restrizione dei diritti civili, al fine di far fronte alle minacce dell'imperialismo. Per dimostrare ciò riportiamo alcuni passaggi salienti di due opere edite in anni recenti, Il libro nero degli Stati Uniti di William Blum e CIA. Ascesa e caduta dei servizi segreti più potenti del mondo di Tim Weiner9
Nel 1946 «l'ufficio operazioni speciali di Vandenberg decise di creare una forza di resistenza clandestina in Romania. […] Vandenberg ordinò al tenente Ira C. Hamilton e al maggiore Thomas R. Hall, della minuscola missione americana di Bucarest, di fare del Partito nazionale rumeno dei contadini una forza di resistenza». Per fare ciò ci si avvale di un ex sergente dei servizi segreti dell'esercito rumeno, Theodore Manacatide che
«fece incontrare Hamilton e Hall con i dirigenti del Partito nazionale dei contadini. Gli americani offrirono loro sostegno clandestino: armi, denaro e informazioni. […] Ai servizi d'intelligence sovietici e alla polizia segreta rumena ci vollero poche settimane per scoprire le spie. Gli americani e il capo degli agenti furono costretti a fuggire per salvarsi la pelle mentre le forze di sicurezza comuniste schiacciavano la resistenza rumena. I dirigenti del Partito dei contadini furono accusati di tradimento e incarcerati. […] Prima della fine dell'inverno, quasi tutti i rumeni che avevano lavorato per Wisner durante la guerra erano stati gettati in prigione o uccisi».10
Chi è Frank Wisner? Colui che
«assunse il comando delle attività clandestine americane il 1° settembre 1948. La sua missione: ricacciare i sovietici entro i vecchi confini della Russia e liberare l'Europa dal controllo comunista. Ben presto la sua organizzazione divenne più grande di tutto il resto dell'agenzia. Le operazioni clandestine diventarono la forza preponderante della CIA, quella che disponeva di più personale, più denaro, più potere e tale sarebbe rimasta per oltre vent'anni. […] Wisner […] requisiva al Pentagono e alle sue basi nelle zone occupate in Europa e in Asia aerei, armi, munizioni, paracadute e uniformi in eccedenza. Ben presto controllava riserve militari per 250 milioni di dollari».11
Assieme a Kennan e Allen Dulles è l'uomo che nel biennio 1948-49 costruisce Radio Free Europe, «la macchina mediatica da cento milioni di dollari della CIA» che ha l'obiettivo di fomentare il dissenso e la rivolta nei paesi dell'Europa dell'Est, avvalendosi di più di tremila esuli, giornalisti, scrittori, tecnici coordinati da supervisori americani che consentono alla radio di trasmettere in 19 lingue, occupando l'etere fino a 19 ore al giorno.12
Altre operazioni segrete:
«Nightingale era il nome in codice di un gruppo della resistenza ucraina che egli [James Forrestal, uno dei due ideatori e comandanti delle operazioni clandestine della CIA, ndr] aveva autorizzato a condurre una guerra segreta contro Stalin. Fra i suoi capi c'erano alcuni personaggi che avevano collaborato con i nazisti, uccidendo migliaia di persone dietro le linee tedesche durante la seconda guerra mondiale. I membri di quel gruppo erano pronti a farsi paracadutare oltre la cortina di ferro per conto della CIA».
Questi ucraini
«il 5 settembre 1949 […] si alzarono in volo su un C-47 pilotato da alcuni aviatori ungheresi che avevano raggiunto Monaco dirottando un aereo di linea. Si lanciarono nell'oscurità della notte carpaziana intonando un motivetto marziale e atterrarono nei pressi della città di Lvov. I servizi segreti americani erano penetrati in Unione Sovietica. La cronaca interna redatta dalla CIA sull'operazione, declassificata nel 2005, offre un sunto di ciò che accadde in seguito: “i sovietici eliminarono rapidamente gli agenti”». «La CIA inviò decine di agenti ucraini in territorio sovietico, via terra e dal cielo. Quasi tutti furono catturati. I servizi segreti sovietici usarono i prigionieri per disinformare chi li aveva mandati: tutto bene, mandate altre armi, altro denaro, altri uomini. Poi li uccidevano. Dopo cinque anni di “missioni fallite” è scritto nella cronaca interna declassificata “la CIA abbandonò quell'approccio”. […] Benché i fallimenti e le morti si susseguissero, i voli proseguirono per quattro anni e grossomodo duecento agenti stranieri della CIA vi trovarono la morte. Al governo quasi nessuno ne era a conoscenza. Era una faccenda segretissima».
E ancora: «in tutto, centinaia di agenti stranieri reclutati dalla CIA, furono mandati incontro alla morte in Russia, Polonia, Romania, Ucraina e negli Stati baltici negli anni Cinquanta».13 Altro campo di azione è l'Albania dove USA e Gran Bretagna nel 1949 tentano di rovesciare il regime di Enver Hoxha con rivolte fomentate da guerriglieri, reclutando vari emigrati albanesi residenti in Italia, Grecia e altrove. Per oltre tre anni gli emigrati (tra loro molti monarchici ed ex-collaborazionisti dei nazi-fascisti) vengono fatti rientrare nel loro paese attraverso il confine greco, paracadutati da aerei decollati da basi dell'Europa occidentale o via mare dall'Italia. Siccome però i sovietici sono avvertiti dell'operazione dalla spia inglese Philby, le centinaia di uomini spediti dalla CIA sono sistematicamente uccisi o catturati, contribuendo ad accentuare in Hoxha la necessità di isolare il proprio paese dal resto dell'Occidente.14 Un'altra operazione messa in campo dalla CIA è “Spinter Factor”, che fomenta il fenomeno dei processi politici e delle “purghe” che avvengono un po' in tutta l'Europa orientale nel dopoguerra. La CIA era riuscita a reclutare Josef Swiatlo, un pezzo grosso del ministero per la Pubblica Sicurezza (la polizia segreta) dello Stato polacco. Concordando l'operazione assieme ad Allen Dulles, Swiatlo, che aveva ricevuto l'ordine di scovare spie in ogni angolo dell'Europa dell'Est, inizia a denunciare e a far sistematicamente arrestare migliaia di persone accusate di aver avuto contatti con il comunista statunitense Noel Field, accusato a sua volta di essere una spia doppiogiochista. Gli USA hanno infiltrato un altro uomo nell'apparato di sicurezza cecoslovacco che a sua volta riesce nel giro di un lustro a far arrestare ben 169 mila iscritti al Partito Comunista Cecoslovacco (il 10% dei tesserati) con false accuse. In Polonia, Ungheria, Germania orientale e Bulgaria ci sono altre decine di migliaia di accusati. Centinaia sono messi a morte con false prove fabbricate dagli agenti della CIA. Quando infine, nel dicembre 1953 Swiatlo defeziona, i servizi di intelligence dell'Europa dell'Est comprendono che aveva collaborato con la parte avversa fin dall'inizio, rilasciano Noel Field e avviano la revisione di migliaia di imputati infine rilasciati.15 Sempre all'inizio degli anni '50 «in Germania più di mille dei suoi funzionari facevano entrare clandestinamente volantini a Berlino Est, fabbricavano francobolli contraffatti raffiguranti il premier della Germania orientale Walter Ulbricht con un cappio attorno al collo e progettavano missioni paramilitari in Polonia».
Riguardo alla Polonia, Wisner punta tutto su
«un esercito di liberazione polacco, il Movimento per la libertà e l'indipendenza, noto come WIN. Wisner e i suoi uomini avevano lanciato sulla Polonia lingotti d'oro, pistole mitragliatrici, fucili, munizioni e radio ricetrasmittenti per un valore approssimativo di cinque milioni di dollari. Avevano stabilito contatti fidati con il “WIN esterno”, un pugno di esuli rifugiatisi in Germania e a Londra. Pensavano che il “WIN interno” fosse una forza poderosa (cinquecento soldati in Polonia, ventimila partigiani armati e centomila simpatizzanti) pronta a combattere contro l'Armata Rossa. Era un'illusione. La polizia segreta polacca, appoggiata dai sovietici, aveva sgominato il WIN nel 1947. Il “WIN interno” era un fantasma, una trappola comunista. Nel 1950 un ignaro corriere fu mandato ad allertare gli esuli polacchi a Londra. Il messaggio che portava diceva che a Varsavia il WIN viveva e prosperava. Gli esuli si misero in contatto con gli uomini di Wisner, che afferrarono al volo l'opportunità di mettere in piedi un gruppo di resistenti dietro le linee nemiche e paracadutarono sulla Polonia quanti più patrioti possibili».
La CIA non si accorge a lungo di aver reclutato «agenti dell'Unione Sovietica. Si rivelò un disastro di proporzioni enormi. […] Forse il colpo più duro da digerire fu scoprire che i polacchi avevano inviato parte del denaro della CIA al Partito comunista italiano».16
Una settimana dopo i moti di Berlino Est del '53, Eisenhower in persona ordina alla CIA di «addestrare ed equipaggiare delle organizzazioni clandestine in grado di lanciare incursioni su grande scala o attività ostili prolungate» in Germania Est e negli altri Stati satellite dell'Unione Sovietica. Secondo tale ordine la CIA avrebbe dovuto anche «eliminare importanti funzionari fantocci» negli Stati conquistati. La parola eliminazione andava interpretata in senso letterale. Solo di fronte alla constatazione dei continui fallimenti subiti dalla CIA nell'Europa orientale si decide «di dare una nuova rotta all'agenzia. La CIA avrebbe combattuto il nemico in Asia, nel Medioriente, in Africa e in America Latina, e ovunque si sgretolavano gli imperi coloniali. Sotto la presidenza Eisenhower l'agenzia intraprese 170 nuove operazioni clandestine di rilievo in 48 nazioni».17 Passiamo all'epoca di John Fitzgerald Kennedy, ricordato come uno dei presidenti idealisti più nobili degli USA. Assieme al fratello Robert, che aveva assunto informalmente il comando delle operazioni segrete della CIA, in meno di quattro anni avvia 163 operazioni clandestine sparse per il mondo. Tra queste c'è il tentativo di «escogitare piani di azioni paramilitari clandestine» e «fomentare la dissidenza» in Germania Orientale, cosa resa impossibile dalla prontezza dell'intelligence di URSS e DDR, che erano riusciti ad assoldare il capo del controspionaggio della Germania Occidentale, Heinz Felfe, tagliando fuori le possibilità sovversive della CIA per almeno un decennio.18 Vedremo nel dettaglio, nel capitolo dedicato alla DDR, gli atti messi in essere dagli USA, decisivi nella decisione di costruire il muro di Berlino.
9. T. Weiner, CIA. Ascesa e caduta dei servizi segreti più potenti del mondo, BUR Rizzoli, Bergamo 2010 [1° edizione originale Legacy of Ashes. The history of the CIA, Doubleday, New York 2007].
10. Ivi, pp. 30-31.
11. Ivi, pp. 43-44.
12. Ivi, p. 122.
13. Ivi, pp. 47, 53-56.
14. W. Blum, Il libro nero degli Stati Uniti, cit., pp. 81-84.
15. Ivi, pp. 85-89.
16. T. Weiner, CIA, cit., pp. 68, 70-71.
17. Ivi, p. 80.
18. Ivi, pp. 176, 180.

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