1.1. LA FORMAZIONE POLITICA GIOVANILE (1879-1917)
Stalin nasce il 18 dicembre 1879 (alcune fonti riportano il 21 perchè registrato solo 3 giorni dopo la nascita) a Gori, in Georgia, da una famiglia povera: il padre calzolaio e la madre figlia di servi. Ragazzo sveglio e promettente, grazie ad una borsa di studio ha l’opportunità di studiare in un seminario teologico ortodosso di Tbilisi, da dove viene espulso a causa dell'avvicinamento al socialismo e al marxismo.
Entrato nel 1898 nel POSDR (Partito Operaio Socialdemocratico Russo), comincia un'intensa attività politica di propaganda, oltre che di istigazione agli scioperi nelle varie fabbriche georgiane, che lo portano ben presto a conoscere il rigore della polizia del regime.
Dopo essere stato arrestato nel 1900 e continuamente sorvegliato, nel 1902 lascia la sua città per stabilirsi a Batumi, dove viene subito imprigionato e condannato a un anno di carcere, seguito da un triennio di deportazione in Siberia. Fuggito nel 1904, Stalin torna a Tbilisi e nei mesi successivi partecipa con energia e notevole capacità organizzativa al movimento insurrezionale, che vede la formazione dei primi soviet di operai e di contadini. Nel novembre 1905, dopo aver pubblicato il suo primo saggio, A proposito dei dissensi nel partito, diventa direttore del periodico Notiziario dei lavoratori caucasici e in Finlandia, alla conferenza bolscevica di Tampere, incontra per la prima volta Vladimir Lenin, accettandone le tesi sul ruolo di un partito marxista compatto e rigidamente organizzato come strumento indispensabile per la rivoluzione proletaria. Attua anche rapine in banca per il finanziamento del partito, alleandosi con alcuni gruppi di banditi del Caucaso; in questo periodo è noto col nome di battaglia “Koba”.
Entrato nel 1898 nel POSDR (Partito Operaio Socialdemocratico Russo), comincia un'intensa attività politica di propaganda, oltre che di istigazione agli scioperi nelle varie fabbriche georgiane, che lo portano ben presto a conoscere il rigore della polizia del regime.
Dopo essere stato arrestato nel 1900 e continuamente sorvegliato, nel 1902 lascia la sua città per stabilirsi a Batumi, dove viene subito imprigionato e condannato a un anno di carcere, seguito da un triennio di deportazione in Siberia. Fuggito nel 1904, Stalin torna a Tbilisi e nei mesi successivi partecipa con energia e notevole capacità organizzativa al movimento insurrezionale, che vede la formazione dei primi soviet di operai e di contadini. Nel novembre 1905, dopo aver pubblicato il suo primo saggio, A proposito dei dissensi nel partito, diventa direttore del periodico Notiziario dei lavoratori caucasici e in Finlandia, alla conferenza bolscevica di Tampere, incontra per la prima volta Vladimir Lenin, accettandone le tesi sul ruolo di un partito marxista compatto e rigidamente organizzato come strumento indispensabile per la rivoluzione proletaria. Attua anche rapine in banca per il finanziamento del partito, alleandosi con alcuni gruppi di banditi del Caucaso; in questo periodo è noto col nome di battaglia “Koba”.
Spostatosi a Baku, dove è in prima linea nel corso degli scioperi del 1908, Stalin viene di nuovo arrestato e deportato in Siberia; riesce a fuggire ma è ripreso e internato nel 1913 a Kurejka, sul basso Enisej, dove rimane per quattro anni fino al marzo del 1917. Nei brevi periodi di attività clandestina riesce progressivamente a imporre la sua personalità pragmatica e le sue capacità organizzative, emergendo come dirigente di livello nazionale, tanto da essere chiamato da Lenin nel 1912 a far parte del comitato centrale del partito.3
3. Sintesi da L. Martens, Stalin, cit., pp. 53-72.