21 Novembre 2024

1.1. LA FORMAZIONE POLITICA GIOVANILE (1879-1917)

Stalin nasce il 18 dicembre 1879 (alcune fonti riportano il 21 perchè registrato solo 3 giorni dopo la nascita) a Gori, in Georgia, da una famiglia povera: il padre calzolaio e la madre figlia di servi. Ragazzo sveglio e promettente, grazie ad una borsa di studio ha l’opportunità di studiare in un seminario teologico ortodosso di Tbilisi, da dove viene espulso a causa dell'avvicinamento al socialismo e al marxismo.
Entrato nel 1898 nel POSDR (Partito Operaio Socialdemocratico Russo), comincia un'intensa attività politica di propaganda, oltre che di istigazione agli scioperi nelle varie fabbriche georgiane, che lo portano ben presto a conoscere il rigore della polizia del regime.
Dopo essere stato arrestato nel 1900 e continuamente sorvegliato, nel 1902 lascia la sua città per stabilirsi a Batumi, dove viene subito imprigionato e condannato a un anno di carcere, seguito da un triennio di deportazione in Siberia. Fuggito nel 1904, Stalin torna a Tbilisi e nei mesi successivi partecipa con energia e notevole capacità organizzativa al movimento insurrezionale, che vede la formazione dei primi soviet di operai e di contadini. Nel novembre 1905, dopo aver pubblicato il suo primo saggio, A proposito dei dissensi nel partito, diventa direttore del periodico Notiziario dei lavoratori caucasici e in Finlandia, alla conferenza bolscevica di Tampere, incontra per la prima volta Vladimir Lenin, accettandone le tesi sul ruolo di un partito marxista compatto e rigidamente organizzato come strumento indispensabile per la rivoluzione proletaria. Attua anche rapine in banca per il finanziamento del partito, alleandosi con alcuni gruppi di banditi del Caucaso; in questo periodo è noto col nome di battaglia “Koba”.
Spostatosi a Baku, dove è in prima linea nel corso degli scioperi del 1908, Stalin viene di nuovo arrestato e deportato in Siberia; riesce a fuggire ma è ripreso e internato nel 1913 a Kurejka, sul basso Enisej, dove rimane per quattro anni fino al marzo del 1917. Nei brevi periodi di attività clandestina riesce progressivamente a imporre la sua personalità pragmatica e le sue capacità organizzative, emergendo come dirigente di livello nazionale, tanto da essere chiamato da Lenin nel 1912 a far parte del comitato centrale del partito.3
3. Sintesi da L. Martens, Stalin, cit., pp. 53-72.

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