1.09 TRE RAGIONI PER AVERE LA BOMBA ATOMICA
Proseguiamo con un brano di Alberto Ferretti15 in cui si spiegano le motivazioni per cui sia giusto e necessario che la Corea del Nord disponga di un armamento atomico adeguato.
«Sussistono almeno tre buone ragioni per cui la Repubblica Democratica Popolare di Corea (RDPC o più volgarmente nota come Corea del Nord) sviluppi un programma militare nucleare:
1) Per non farsi bombardare e invadere da noi, come è accaduto negli ultimi 25 anni a Panama, Iraq (2 volte), Serbia, Afghanistan, Libia, Siria. Tutte nazioni sprovviste di armi nucleari, tutte nazioni distrutte o occupate. Noi: ovvero il blocco imperialista costruito intorno alla potenza militare USA/NATO, cristallizzato sugli interessi economici predatori delle borghesie occidentali che stanno cercando di riconquistare con la violenza le posizioni perdute il secolo scorso. Posizioni perdute da una parte nei confronti delle classi lavoratrici, a causa delle concessioni che dovettero fare al proletariato – vedi alla voce Stato sociale, che perisce sotto l’attacco odierno delle politiche di austerità – per sostenere il confronto coi sistemi comunisti dell’epoca. Dall’altra, nei confronti dei paesi che si sono liberati nel corso del XX secolo dal nostro giogo coloniale. L’aver sottratto la loro economia dalle grinfie dei mercati è una colpa che stanno però pagando cara, la loro insubordinazione è punita con le aggressioni di cui sopra. L’unico paese socialista in grado di resistere senza atomica fu Cuba, la quale ha giovato però dell’ombrello nucleare sovietico dopo che l’invasione imperialista fallì sulla Baia dei Porci. Da allora non si è più osata l’avventura militare, visto il prestigio di cui gode la Rivoluzione cubana e soprattutto la graduale de-priorizzazione dell’America Latina dall’agenda USA, più interessata al Medio Oriente e alla Cina. L’Iran infatti, che fa gola ai banditi in quanto ricco di petrolio da depredare, è stato messo all’indice agli inizi del 2000 per il suo programma nucleare, e gli scienziati che vi lavoravano sono stati assassinati in serie dai nostri servizi segreti. Atti di puro terrorismo, lo stesso che gli USA hanno applicato contro Cuba con un bilancio ad oggi di più di 3000 vittime. Lo sviluppo della bomba iraniana impedirebbe l’invasione occidentale in agenda da anni, ma col recente abbandono del programma in cambio dell’alleggerimento delle sanzioni economiche, l’Iran potrebbe aver firmato la propria condanna a morte.
2) Per reagire al dispositivo atomico dispiegato e operativo a due passi dai propri confini. Grazie al servilismo del governo del Sud nei confronti degli USA, la RPDC subisce regolarmente le manovre militari “congiunte” USA/Corea del Sud, ma in realtà sotto comando degli Stati Uniti, i quali occupano il Sud della penisola dal 1945. Tale dispositivo dispone di una forza di fuoco incomparabilmente superiore per qualità e quantità a quello che la RPDC potrà mai sviluppare e contro il quale è obbligato a fronteggiarsi. Chiaro si tratti di una forza ostile, di una minaccia, poiché i collaborazionisti del Sud sono agli ordini del Pentagono, e per chi lo avesse dimenticato gli USA hanno già bombardato il Nord del paese tra il ‘50 e il ‘53 causando tre milioni di vittime civili, mentre non smettono di fare dichiarazioni minacciose e politiche ostili nei confronti della RPDC. Ora, immaginate la reazione degli Stati Uniti se una potenza ostile e superiore, già responsabile di un’aggressione sanguinaria, dispiegasse tutta la propria potenza di fuoco a 5 chilometri da Manhattan e periodicamente facesse sfoggio dell’arsenale e dei suoi piani di guerra con manovre militari navali e di terra dal Canada? Lasciamo a voi la risposta, basta tenere conto che a parti inverse è ciò cui è confrontata la RDPC da 60 anni. Si chiama assedio.
3) Per una questione di eguaglianza: osservazione di carattere più generale, ma non per questo meno legittima. Perché mai infatti la Francia ha il diritto di devastare un atollo tropicale conquistato con la violenza coloniale al fine di testare la bomba a idrogeno, Israele e il Pakistan la libertà di sviluppare tecnologie nucleari, gli USA la possibilità di dispiegare migliaia di testate al di fuori dei propri confini – e a ridosso di ogni Nazione consideri ostile – mentre altri paesi, come la RPDC, no? E perchè mai, se i leader dei paesi occidentali fanno affari coi paesi del Golfo – sostenendoli in ogni modo, anche quando l’Arabia Saudita decapita oppositori mentre siede alla presidenza della commissione ONU ai diritti umani – noi non dovremmo sostenere la RDPC? Essa si è dimostrata infinitamente più progressista e democratica dei nostri più fedeli alleati; non ha mai invaso né aggredito alcun paese, né mostrato intenzione di farlo; istruzione e sanitá sono gratuite e per tutti; il lavoro assicurato, così come è rispettata l’eguaglianza tra uomini e donne; l’aborto e il divorzio sono tutelati dalla legge; la separazione Stato e religione è effettiva; i rappresentanti di 5 partiti sono regolarmente eletti a tutti i livelli delle assemblee popolari che costituiscono la rete politico-amministrativa del paese.
Per quanto sia indigeribile ai delicati progressisti adepti al pacifismo astratto e idealista, la padronanza dell’atomica garantisce alla RPDC la sopravvivenza in quanto Stato sovrano, la sicurezza dei suoi cittadini dalle incursioni barbariche delle potenze occidentali. La storia insegna che l’imperialismo non lascia la preda finché non è a terra esangue: criminale non è provvedere a difendersi, ma non tener conto del pericolo e non agire in conseguenza. A maggior ragione in questo caso, visto che gli USA sono, è opportuno non scordarlo mai, l’unico paese nella storia ad aver usato la bomba atomica, senza logica militare, dato che il Giappone era pronto a capitolare nel ’45. Più di 200.000 civili a Hiroshima e Nagasaki furono invece sacrificati al solo fine di mandare un messaggio all’URSS, la quale, sviluppando l’atomica nel ‘49 in risposta a tale minaccia, salvò le 15 Repubbliche sovietiche dalla distruzione nucleare progettata a suo tempo dallo Stato Maggiore americano».
15. Gestore della pagina e del blog Ottobre; per il brano, inedito, ha usato come fonti: Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, Relazione su alcune delle azioni terroristiche contro Cuba, dal 1990 al 2000, Italia-cuba.it; M.L., Una risposta di sinistra alla minaccia terrorista: l’esempio di Cuba, Ancorafischia.altervista.org, 3 dicembre 2015; A. Buncombe, US Intended to Destroy Civilian Populations With Nuclear Strikes: Declassified Document, Informationclearinghouse.info, 24 dicembre 2015; G.B., Churchill, il democratico che voleva l’atomica su Mosca, Tribunodelpopolo.it, 10 novembre 2014.