1.06 LE BUFALE DELLA PROPAGANDA IMPERIALISTA
Nel corso della Storia recente, l'imperialismo statunitense è stato in grado svariate volte di mettere in campo enormi campagne di propaganda tese a delegittimare completamente dei regimi sgraditi. Nella nostra epoca è difficile pensare ad uno Stato più sistematicamente bistrattato della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Non dovrebbe stupire che progetti tesi ad organizzare un campagna propagandistica contro il regime coreano siano iniziati fin dal 1950, quando Wilbur Schramm (considerato il padre fondatore del paradigma della comunicazione di massa), John Ridley e Fredericks Williams ricevono il compito di intervistare i rifugiati anticomunisti come base di partenza per lanciare ulteriori campagne.9 Da allora le campagne sono state a senso unico e si sono intensificate enormemente dagli anni '90 in poi. Nel 2016 sono state raccolte alcune delle bufale mediatiche più assurde, che mostrano a quali irrazionali livelli di demenzialità possa giungere la CIA, trovando, comunque, diversi ingenui inclini a ripetere a pappagallo tali fake news, le cui smentite, chiaramente, non ricevono mai lo stesso spazio degli annunci iniziali. Leggiamone alcune premettendo che tutte quante sono state poi smentite con rapide e facili argomentazioni e prove10:
«I bambini disabili vengono soffocati negli ospedali. Stessa sorte per i ragazzi più grandi: le policy del governo sanciscono che in Pyongyang non possono esserci disabili»: disertori anonimi alla Free North Korea Radio, articolo di International Business Times. «Corea del Nord: suonare il jazz è un crimine», Global Post. «Kim Jong-un fa fucilare l’ex fidanzata insieme ad una dozzina di altri personaggi noti per la violazione delle leggi contro la pornografia». Notizia rilasciata dal Chosun Ilbo e diffusa dal Telegraph e da testate di ogni parte del mondo: La Stampa, Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano e così via… «In Corea del Nord è illegale essere cristiano», Fox News. «La Corea del nord sta addestrando delle squadre speciali di kamikaze nucleari. Il Ministro della Difesa Nazionale della Corea del sud, Kim Min Seok, ha detto che gli zaini nucleari sono delle bombe atomiche estremamente piccole ma serve una tecnologia molto avanzata per produrle» di NK News e rilanciata con alcune modifiche a piacere da Independent, Fox News e così via… «Il sistema sanitario è insufficiente, le strutture sono fatiscenti e subiscono frequenti interruzioni di corrente, sono anche sprovviste di riscaldamento. Il personale medico non viene pagato e molti ospedali funzionano senza medicine. I poveri non avrebbero accesso a medicinali e ad interventi chirurgici. In alcuni casi si deve fare ricorso al baratto per curarsi se non si hanno i soldi necessari», fonte Amnesty International. A riguardo è utile pubblicare la risposta dell’Organizzazione mondiale della sanità per le Nazioni Unite (WHO): «Da quello che ho visto posso dirvi che hanno un sistema sanitario che altre nazioni in via di sviluppo invidierebbero». A parlare è nel 2010 Margaret Chan, Direttrice generale del WHO. «Amnesty International ha basato le sue dichiarazioni su un piccolo gruppo di persone che ha abbandonato la Corea del Nord nel 2001. Tutto ciò che viene riportato sono i racconti di persone che non sono sul posto. Quanto al pagamento o al baratto per le prestazioni mediche non abbiamo riscontrato casi simili» Paul Garwood – Portavoce del WHO. Una delle bufale più famose è quella che riguarda Shin Dong-Hyuk, il quale sarebbe nato in un campo di concentramento in Corea del Nord e sarebbe riuscito ad evadere nel 2005. Blaine Harden ci ha scritto sopra il libro Fuga dal Campo 14, ormai di fama mondiale, basandosi sulle interviste a Shin, dove viene riportata la terribile storia di come abbia perso la sua famiglia: all’età di sei anni la madre e il fratello gli avrebbero parlato di un piano per fuggire dal campo, Shin li avrebbe denunciati alle guardie in cambio di un po’ di cibo e avrebbe assistito alla loro uccisione. Riguardo a questa storia strappalacrime il Washington Post ha scritto che Shin Dong-Hyuk ha in seguito ammesso di aver alterato alcuni dettagli della sua storia e lo stesso Blaine Harden, ex giornalista del Washington Post, ha spiegato che Shin avrebbe alterato molte parti del racconto: fra le tante il fatto che i suoi genitori si trovassero in realtà in campi diversi dal suo, falsificando praticamente tutta la trama. Lo stesso Shin ritratterà poi pubblicamente sul proprio profilo facebook, spiegando di aver alterato la storia per ragioni personali e di essere dispiaciuto per aver mentito, aggiungendo anche che non avrebbe più partecipato alle campagne per i diritti umani in Corea del Nord.
«Kim Jong-il ha fatto 11 buche consecutive – con un solo colpo – al gioco del golf». Così riporta il Washington Times, citando l’International Business Time, che riproduce quanto scritto dal Mirror, ma non accerta la veridicità della notizia. «I nordcoreani non hanno il cellulare». Notizia facilmente confutabile in quanto da registrazioni video dei turisti si evince facilmente il contrario, molte persone utilizzano lo smartphone. Nel 2010 si stimano 800.000 cellulari in circolo. Nel 2013 il governo ha avviato la produzione e diffusione del primo smartphone nordcoreano. Le insinuazioni sulle quali si afferma che vi sia presenza di spyware all’interno del Sistema Operativo degli smartphone per il controllo degli utenti è totalmente infondata. “Ri Sol Ju, moglie di Kim Jong-un, è scomparsa e potrebbe essere stata uccisa». Il Telegraph ha riportato la notizia in un'articolo elaborato nel dicembre 2013, ipotizzando che la moglie di Kim Jong-un sia stata messa a morte. Il Telegraph non è nuovo a queste bufale, anche nel 2012 riporta la stessa notizia, essendo ben presto smentito dalla riapparizione di Ri Sol Ju, che, infatti, resuscita nuovamente. «Il Generale Kim Chol è stato ucciso con un colpo di mortaio per aver bevuto del liquore durante il lutto nazionale per la morte di Kim Jong-il», Chosun Ilbo e Yonhap News Agency, rilanciata da Huffington Post, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Internazionale e così via… Oltre alle due agenzie sudcoreane, già famose per le frequenti e confermate diffamazioni nei confronti della Corea del Nord, non ci sono prove che accertino che questo fatto sia realmente accaduto. Foreign Policy e altre testate dichiarano poco attendibili queste notizie. «Il governo nordcoreano ha dichiarato che gli unicorni esistono», scrive The Guardian, che si commenta da solo.
«Non ci sono prove ma si suppone che Kim Jong-il abbia ucciso suo fratello di 5 anni, Kim Shu-ra, nella piscina della famiglia», secondo un Telegraph che riferisce voci senza prove. «In ogni casa c’è una radio controllata dal governo. È possibile soltanto abbassare il volume dell’apparecchio ma non è possibile spegnerlo»: il New Zealand Herald, che come fonte forse ha usato il Grande Fratello di Orwell.
«In Corea del Nord c’è il cannibalismo. Le famiglie mangiano i propri bambini», fonte il Telegraph. «Nella crisi del 2013 la Corea del Nord voleva lanciare missili nucleari contro gli USA». Notizia riportata praticamente dalla totalità dei media. La Corea del Nord all'epoca dichiara che non avrebbe tollerato ulteriori esercitazioni militari degli Stati Uniti assieme alle forze sudcoreane, lungo il confine, con cui simulare l’invasione di un'ipotetica nazione. Inoltre, il paese ha firmato il trattato NFU (No First Use), insieme a Cina ed India, il quale sancisce che la Corea del Nord non ricorrerà mai al proprio arsenale nucleare per offendere alcuna nazione estera, ma ne farà uso soltanto se attaccata con armi nucleari.
Gli Stati Uniti non hanno mai firmato questo trattato.
«C’è solo un posto dove ci sono videogiochi in Corea del Nord, è il Bowling di Pyongyang», fonte la rivista Gossip che ignora come i videogiochi siano abbastanza diffusi in altre strutture ricreative, nelle abitazioni e, ovviamente, sugli smartphones. «Kim Jong-un sta studiando il Mein Kampf e lo sta diffondendo ai suoi ufficiali per trarne spunti». Notizia confidata da un anonimo al New Focus International, diffusa dai giornalai di Washington Post, Internazionale e così via… L’accusa è del solito disertore, attualmente rifugiato in Cina. Circostanza impossibile da verificare che ha suscitato molto scalpore nel governo nordcoreano, il quale ha respinto pubblicamente l’accusa e minacciato di morte coloro che hanno diffuso tale notizia. Occorre ricordare che l’influenza sovietica sui testi di storia in Corea del Nord ed il fatto che la Germania nazista fosse alleata con l’impero giapponese (che ha colonizzato la Corea) portano, in maniera del tutto deducibile, a far si che i nordcoreani disprezzino la Germania nazista, comparando la Corea del Sud e i leader statunitensi a Hitler, come riportato spesso dai media nordcoreani. «Per la prima volta dopo 20 anni, nel 2012, alle donne è permesso andare in bicicletta». Secondo un anonimo al Daily NK, che ignora non solo il femminismo del regime, ma anche i video ben precedenti al 2012, che mostrano donne in bicicletta. Ciononostante nel 2013 il Daily NK dichiara, tramite le sue attendibili fonti anonime, che alle donne sia stato nuovamente proibito l’uso della bicicletta. L'Huffington Post riporta la notizia che «non ci sono prove, ma l’ABC sostiene che gli atleti nordcoreani che perdono nelle competizioni, vengano espulsi dalle loro organizzazioni sportive ed assegnati ai campi di lavoro. Se addirittura perdono contro rivali come USA e Corea del Sud possono esserci conseguenze peggiori»... «Lo zio di Kim [Jang Song-Thaek, condannato a morte da Kim Jong-un, ndr] è stato sbranato vivo dai cani», riportato anche dal Corriere della Sera, citando il Wen Wei Po. Per i più creduloni invece basti sapere che il Wen Wei Po è stato dichiarato dall’università cinese fra i peggiori giornali in quanto ad affidabilità (proprio a causa delle sue notizie sensazionalistiche), infatti ha scritto l’articolo basandosi su un post satirico trovato sui social network cinesi. «Il giovane leader [Kim Jong-un, ndr] avrebbe imposto il suo taglio di capelli a tutta la popolazione maschile: capelli rasati ai lati e il ciuffo sparato in alto», apparso su Ansa, sulla BBC o in forma alterata su Il Fatto Quotidiano, citando come fonte Radio Free Asia. Radio Free Asia, finanziata dagli Stati Uniti, fa, innanzitutto, riferimento agli studenti e non a tutta la popolazione, e cita a sua volta la RFA’s Korean Service, la quale avrebbe raccolto le testimonianze – ovviamente anonime – dello scontento fra i ragazzi per questa imposizione del governo. Fatta questa precisazione, si è sollevato il coro degli scettici, primo fra tutti il Washington Post, il quale ha riportato le testimonianze di persone sul posto che non hanno notato il taglio coatto dei capelli. Andray Abrahamian, Direttore Esecutivo del Choson Exchange: «Tutti avevano un taglio di capelli particolare nell’ultima settimana […] penso che possiamo aggiungerla alla lunga lista delle storie ridicole sulla Corea del Nord». Si potrebbe continuare oltre. Di bufale ce ne sono a bizzeffe. È anche così che funziona la guerra psicologica.
«Kim Jong-il ha fatto 11 buche consecutive – con un solo colpo – al gioco del golf». Così riporta il Washington Times, citando l’International Business Time, che riproduce quanto scritto dal Mirror, ma non accerta la veridicità della notizia. «I nordcoreani non hanno il cellulare». Notizia facilmente confutabile in quanto da registrazioni video dei turisti si evince facilmente il contrario, molte persone utilizzano lo smartphone. Nel 2010 si stimano 800.000 cellulari in circolo. Nel 2013 il governo ha avviato la produzione e diffusione del primo smartphone nordcoreano. Le insinuazioni sulle quali si afferma che vi sia presenza di spyware all’interno del Sistema Operativo degli smartphone per il controllo degli utenti è totalmente infondata. “Ri Sol Ju, moglie di Kim Jong-un, è scomparsa e potrebbe essere stata uccisa». Il Telegraph ha riportato la notizia in un'articolo elaborato nel dicembre 2013, ipotizzando che la moglie di Kim Jong-un sia stata messa a morte. Il Telegraph non è nuovo a queste bufale, anche nel 2012 riporta la stessa notizia, essendo ben presto smentito dalla riapparizione di Ri Sol Ju, che, infatti, resuscita nuovamente. «Il Generale Kim Chol è stato ucciso con un colpo di mortaio per aver bevuto del liquore durante il lutto nazionale per la morte di Kim Jong-il», Chosun Ilbo e Yonhap News Agency, rilanciata da Huffington Post, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Internazionale e così via… Oltre alle due agenzie sudcoreane, già famose per le frequenti e confermate diffamazioni nei confronti della Corea del Nord, non ci sono prove che accertino che questo fatto sia realmente accaduto. Foreign Policy e altre testate dichiarano poco attendibili queste notizie. «Il governo nordcoreano ha dichiarato che gli unicorni esistono», scrive The Guardian, che si commenta da solo.
«Non ci sono prove ma si suppone che Kim Jong-il abbia ucciso suo fratello di 5 anni, Kim Shu-ra, nella piscina della famiglia», secondo un Telegraph che riferisce voci senza prove. «In ogni casa c’è una radio controllata dal governo. È possibile soltanto abbassare il volume dell’apparecchio ma non è possibile spegnerlo»: il New Zealand Herald, che come fonte forse ha usato il Grande Fratello di Orwell.
«In Corea del Nord c’è il cannibalismo. Le famiglie mangiano i propri bambini», fonte il Telegraph. «Nella crisi del 2013 la Corea del Nord voleva lanciare missili nucleari contro gli USA». Notizia riportata praticamente dalla totalità dei media. La Corea del Nord all'epoca dichiara che non avrebbe tollerato ulteriori esercitazioni militari degli Stati Uniti assieme alle forze sudcoreane, lungo il confine, con cui simulare l’invasione di un'ipotetica nazione. Inoltre, il paese ha firmato il trattato NFU (No First Use), insieme a Cina ed India, il quale sancisce che la Corea del Nord non ricorrerà mai al proprio arsenale nucleare per offendere alcuna nazione estera, ma ne farà uso soltanto se attaccata con armi nucleari.
Gli Stati Uniti non hanno mai firmato questo trattato.
«C’è solo un posto dove ci sono videogiochi in Corea del Nord, è il Bowling di Pyongyang», fonte la rivista Gossip che ignora come i videogiochi siano abbastanza diffusi in altre strutture ricreative, nelle abitazioni e, ovviamente, sugli smartphones. «Kim Jong-un sta studiando il Mein Kampf e lo sta diffondendo ai suoi ufficiali per trarne spunti». Notizia confidata da un anonimo al New Focus International, diffusa dai giornalai di Washington Post, Internazionale e così via… L’accusa è del solito disertore, attualmente rifugiato in Cina. Circostanza impossibile da verificare che ha suscitato molto scalpore nel governo nordcoreano, il quale ha respinto pubblicamente l’accusa e minacciato di morte coloro che hanno diffuso tale notizia. Occorre ricordare che l’influenza sovietica sui testi di storia in Corea del Nord ed il fatto che la Germania nazista fosse alleata con l’impero giapponese (che ha colonizzato la Corea) portano, in maniera del tutto deducibile, a far si che i nordcoreani disprezzino la Germania nazista, comparando la Corea del Sud e i leader statunitensi a Hitler, come riportato spesso dai media nordcoreani. «Per la prima volta dopo 20 anni, nel 2012, alle donne è permesso andare in bicicletta». Secondo un anonimo al Daily NK, che ignora non solo il femminismo del regime, ma anche i video ben precedenti al 2012, che mostrano donne in bicicletta. Ciononostante nel 2013 il Daily NK dichiara, tramite le sue attendibili fonti anonime, che alle donne sia stato nuovamente proibito l’uso della bicicletta. L'Huffington Post riporta la notizia che «non ci sono prove, ma l’ABC sostiene che gli atleti nordcoreani che perdono nelle competizioni, vengano espulsi dalle loro organizzazioni sportive ed assegnati ai campi di lavoro. Se addirittura perdono contro rivali come USA e Corea del Sud possono esserci conseguenze peggiori»... «Lo zio di Kim [Jang Song-Thaek, condannato a morte da Kim Jong-un, ndr] è stato sbranato vivo dai cani», riportato anche dal Corriere della Sera, citando il Wen Wei Po. Per i più creduloni invece basti sapere che il Wen Wei Po è stato dichiarato dall’università cinese fra i peggiori giornali in quanto ad affidabilità (proprio a causa delle sue notizie sensazionalistiche), infatti ha scritto l’articolo basandosi su un post satirico trovato sui social network cinesi. «Il giovane leader [Kim Jong-un, ndr] avrebbe imposto il suo taglio di capelli a tutta la popolazione maschile: capelli rasati ai lati e il ciuffo sparato in alto», apparso su Ansa, sulla BBC o in forma alterata su Il Fatto Quotidiano, citando come fonte Radio Free Asia. Radio Free Asia, finanziata dagli Stati Uniti, fa, innanzitutto, riferimento agli studenti e non a tutta la popolazione, e cita a sua volta la RFA’s Korean Service, la quale avrebbe raccolto le testimonianze – ovviamente anonime – dello scontento fra i ragazzi per questa imposizione del governo. Fatta questa precisazione, si è sollevato il coro degli scettici, primo fra tutti il Washington Post, il quale ha riportato le testimonianze di persone sul posto che non hanno notato il taglio coatto dei capelli. Andray Abrahamian, Direttore Esecutivo del Choson Exchange: «Tutti avevano un taglio di capelli particolare nell’ultima settimana […] penso che possiamo aggiungerla alla lunga lista delle storie ridicole sulla Corea del Nord». Si potrebbe continuare oltre. Di bufale ce ne sono a bizzeffe. È anche così che funziona la guerra psicologica.
9. D. Boneau, Le scienze della dominazione mondiale - Guerra fredda psicologica, Voltairenet.org-CCDP, 7 maggio 2008.
10. Per le smentite delle bufale che seguono: RedHeat, 40 bufale sulla Corea del Nord, Voxkomm.info, 12 agosto 2016.