21 Novembre 2024

8. LA RESISTENZA PARTIGIANA E IL RUOLO DEI BESPRISORNIKI

Durante la seconda guerra mondiale fondamentale è anche il ruolo della guerriglia partigiana che agisce dietro le linee nemiche durante l'occupazione nazista di ampi territori dell'URSS. La Resistenza è guidata dall'NKVD (l'antenato del KGB), con il tenente generale Pavel Anatolevič Sudoplatov a capo della direzione partigiana dell'organizzazione. L'Abwehr (il servizio d'intelligence militare tedesco) è sommerso dal numero di partigiani che operano dietro le linee tedesche. Nell'estate del 1944, il controspionaggio germanico identifica 20.000 agenti sovietici e calcola che il numero aumenti al ritmo di 10.000 ogni tre mesi. Tra i più difficili da scoprire ci sono i Besprisorniki, adolescenti addestrati al sabotaggio e alla ricognizione. Perfino la Wehrmacht ammira la loro audacia. Il rapporto di un'unità tedesca descrive il caso di un ragazzino catturato mentre annotava i movimenti delle truppe. Sottoposto a interrogatorio, rifiuta decisamente di rivelare chi gli aveva dato gli ordini e «continuò a raccontare bugie maldestre». Alla fine, l'inquisitore decide di spaventarlo per farlo cedere. Per prima cosa lo obbliga ad assistere alla fucilazione di sette prigionieri adulti, poi gli dice di prepararsi all'esecuzione. All'ultimo momento, proprio mentre gli uomini del plotone prendono la mira, promette al ragazzo di risparmiargli la vita se avesse raccontato la verità. Il ragazzo risponde con un sorriso insolente, aggiungendo di sapere che lo avrebbero ucciso anche se avesse parlato. Quando l'inquisitore gli assicura che può aver salva la vita solo dicendo chi era il suo mandante, il ragazzo risponde: «So benissimo che sarò fucilato anche se vi dico la verità. Eccola: vi ho mentito sei volte e lo farò una settima!»
Il rapporto non dice cosa accade al ragazzo. Forse è stato fucilato, ma in ogni caso non è morto. Il suo esempio rivive oggi ricordandoci che per essere uomini non basta essere maggiorenni. Ci sono vecchi che non hanno vissuto mai per davvero, e ragazzi come questo che dimostrano che cosa voglia dire essere davvero partigiani e aver vissuto fino in fondo.50
50. C. Andrew & O. Gordievskij, La storia segreta del KGB, cit., pp. 330-333.

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