«Per Trockij, il nemico principale si trovava alla guida dello Stato sovietico: era “la nuova aristocrazia” bolscevica, lo strato sociale più antisocialista e antidemocratico della società, un ceto che viveva “come la borghesia benestante degli Stati Uniti”. (!) Ecco le sue parole.
“La burocrazia privilegiata rappresenta oggigiorno lo strato sociale più antisocialista e più antidemocratico della società sovietica”.
(22 febbraio 1937)
“Accusiamo la cricca dirigente di essere diventata una nuova aristocrazia che opprime e rapina le masse. […] Lo strato superiore della burocrazia conduce pressappoco la stessa vita della borghesia benestante negli Stati Uniti e negli altri paesi capitalisti”.
(14 febbraio 1940)
Questo linguaggio non si discosta per nulla da quello dei capi menscevichi, quando si battevano con le armi a fianco delle armate bianche e interventiste. Né d'altra parte dal linguaggio della destra classica dei paesi imperialisti. […]
“Dai dodici ai quindici milioni di privilegiati, ecco 'il popolo' che organizza le parate, le manifestazioni e le ovazioni. Ma al di là di questi uomini venduti, ci sono centosessanta milioni di scontenti. L'antagonismo tra la burocrazia e il popolo si misura dal crescente rigore dell'ordinamento totalitario. La burocrazia non può essere distrutta se non dà una nuova rivoluzione politica”. (14 febbraio 1940)
“L'economia è pianificata in base alla statalizzazione e alla collettivizzazione dei mezzi di produzione. Questa economia statalizzata ha sue proprie leggi che si adattano sempre meno al dispotismo, all'ignoranza e al banditismo della burocrazia staliniana”. (24 marzo 1940)
Poiché secondo Trockij, era impossibile la restaurazione del capitalismo, diventava legittima qualsiasi opposizione socialdemocratica, revisionista, borghese e controrivoluzionaria! Questa opposizione rappresentava la voce di “160 milioni di scontenti” e mirava a “proteggere” la collettivizzazione dei mezzi di produzione contro la “nuova aristocrazia”. Trockij era diventato il portavoce più abietto di tutte le forze retrograde, antisocialiste, fasciste».16