«La Conferenza dei partiti fratelli, come è noto, è giunta alla conclusione che le attuali importanti battaglie della classe operaia preannunciano nuove lotte di classe, che possono sfociare in fondamentali trasformazioni sociali e portare all'instaurazione del potere della classe operaia in alleanza con gli altri strati di lavoratori. Al tempo stesso, compagni, l'imperialismo è fatto segno ad una pressione sempre maggiore delle forze scaturite dalla lotta di liberazione nazionale, e soprattutto dei giovani Stati indipendenti di tendenze antimperialistiche dell'Asia e dell'Africa. L'essenziale è che la lotta per la liberazione nazionale in molti paesi ha cominciato a trasformarsi in lotta contro i rapporti di sfruttamento, sia feudali che capitalistici. Oggi in Asia e in Africa vi sono già non pochi paesi che si sono incamminati sulla via dello sviluppo non capitalistico, cioè hanno scelto come prospettiva la strada della costruzione di una società socialista. Questa via è seguita da molti Stati. In questi paesi si realizzano, e in misura sempre maggiore col passare del tempo, profonde trasformazioni sociali, che rispondono agli interessi delle masse popolari e portano al rafforzamento dell'indipendenza nazionale. L'offensiva delle forze di liberazione nazionale e sociale contro il dominio del capitale assume varie forme. Ad esempio, nei paesi che si orientano verso il socialismo si nazionalizzano i beni dei monopoli imperialistici. Ciò permette di rafforzare e di sviluppare il settore statale, che costituisce in sostanza la base economica di una politica democratica rivoluzionaria. In un paese come la Repubblica Araba Unita il settore statale abbraccia ora l'85% della produzione industriale, in Birmania il settore statale controlla più dell'80% dell'industria estrattiva e circa il 60% dell'industria della trasformazione. Nuovi importanti provvedimenti per la nazionalizzazione delle proprietà imperialistiche sono stati attuati in Algeria. In Guinea, nel Sudan, in Somalia e in Tanzania molte aziende, banche, compagnie commerciali straniere sono passate nelle mani dello Stato. Sono state adottate importanti misure anche per risolvere una questione complessa, che investe le sorti di molti milioni di contadini, come quella della terra. Se parliamo solo del quinquennio trascorso, importanti trasformazioni agrarie sono state realizzate nella RAU e in Siria, è stato dato inizio a trasformazioni del genere nel Sudan e in Somalia. In Algeria è stata annunciata l'attuazione di una riforma agraria nell'anno in corso. Nella Repubblica Popolare del Congo (Brazzaville) tutta la terra e il suo sottosuolo sono divenuti patrimonio dello Stato.