2.10. LA DIFESA MILITARE GARANTITA DAL PATTO DI VARSAVIA (1955)
«Voglio rifugiarmi sotto il patto di Varsavia,
voglio un piano quinquennale, la stabilità».
(CCCP, da Live in Pankow, nel disco Ortodossia, 1984)
«della situazione creatasi in Europa in seguito alla ratifica degli accordi di Parigi, che prevedono la costituzione di un nuovo organismo militare sotto la forma di Unione dell’Europa Occidentale, che comportano la partecipazione della Germania occidentale rimilitarizzata e la sua integrazione nel blocco dell’Atlantico del Nord, ciò che aumenta i rischi di una nuova guerra e crea una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati pacifici. Convinti che, in tali condizioni, gli Stati pacifici dell’Europa debbano prendere le misure necessarie sia per garantire la loro sicurezza sia nell’interesse del mantenimento della pace in Europa».
Scorrendo quindi i punti dell'accordo emergeva come il tema della pace e del ripudio della guerra fossero i cardini del Patto, come emerge dall'art.1:
«Le Parti Contraenti s’impegnano, in conformità alla Carta delle Nazioni Unite, ad astenersi, nelle relazioni internazionali, dal ricorrere alla minaccia o all’impiego della forza, ed a regolare le loro controversie internazionali con mezzi pacifici, in modo che la pace e la sicurezza internazionali non vengano messe in pericolo».Da notare che il Patto di Varsavia non ha mai promosso alcuna guerra imperialista ma ha avuto unicamente una funzione difensiva dalla NATO. Non altrettanto si può dire della NATO che soprattutto negli ultimi decenni – guarda caso proprio da quanto non esiste più il Patto di Varsavia, venuto meno il 1991 a seguito della caduta dei governi comunisti – ha promosso guerre e destabilizzazioni in ogni parte del mondo (gli esempi più noti: Jugoslavia, Siria, Iraq, Libia, ecc.) riuscendo, anche attraverso le politiche criminali dell'UE, perfino a riportare al potere gruppi nazifascisti in Ungheria e Ucraina.62
62. Wikipedia, Patto di Varsavia.