2.1. IL REVISIONISMO STORIOGRAFICO
Come se non bastasse però, a partire dal 1986 si è sviluppata una confroffensiva della parte più retriva dell'intellighenzia borghese, tesa non solo a spiegare irrazionalmente, ma addirittura a giustificare l'operato storico del nazismo come difensore di classe dalla minaccia bolscevica responsabile dei peggiori orrori. La querelle parte in Germania con la “Historikerstreit” (“polemica storiografica”) aperta dagli scritti di Ernst Nolte (con l’articolo Il passato che non vuole passare del 1986 e il libro Nazionalsocialismo e bolscevismo. La guerra civile europea 1917-1945 del 1987)11. Nolte ha affermato che:
-il genocidio razziale è certo una triste realtà, ma ha un ruolo secondario e subordinato rispetto al vero obiettivo della dittatura nazista: la lotta senza quartiere contro il comunismo. Il nazismo vuole essere essenzialmente anticomunismo;
-il nazismo è stato la risposta preventiva alla minaccia bolscevica. Le violenze politiche all’interno dei vari Stati europei tra il 1917 e il 1945 e la seconda guerra mondiale nascono a partire dalla Rivoluzione d’Ottobre. Il nazismo non ci sarebbe stato, senza la minaccia del comunismo;
-i nazisti, nel costruire i loro lager, hanno preso a modello il gulag sovietico. Il metodo dello sterminio è analogo, anche se il bolscevismo tenta di attuare lo sterminio di classe (contro kulaki e borghesi), mentre il nazismo approda allo sterminio biologico contro gli ebrei e contro i popoli non ariani;
-lo sterminio nazista è peggiore, moralmente più riprovevole di quello bolscevico, ma è il bolscevismo a causare il nazismo, che ha rappresentato la risposta dell’Occidente alla sfida dell’Oriente sovietico.
Contro Nolte, filosofi come Habermas e storici come Hobsbawm hanno fatto notare che questa tesi è contraddetta dai fatti:
-in primo luogo il razzismo antisemita di Hitler è una componente fondamentale del programma nazista fin dall’inizio, ed è nettamente più presente dell’anticomunismo;
-senza la punitiva pace di Versailles con le conseguenti perdite territoriali subite dalla Germania e la crisi economica del 1929 l’avvento di Hitler al potere non sarebbe stato possibile. Tutto avrebbe inizio con la Grande Guerra, che genera sia la rivoluzione sovietica sia la dittatura nazista. Il 1914 (e non il 1917) segna secondo Hobsbawm l’inizio del terribile Novecento, il più sanguinoso secolo della storia umana. E la prima guerra mondiale non è altro che la conseguenza delle tensioni imperialistiche tra le potenze.
-il genocidio razziale è certo una triste realtà, ma ha un ruolo secondario e subordinato rispetto al vero obiettivo della dittatura nazista: la lotta senza quartiere contro il comunismo. Il nazismo vuole essere essenzialmente anticomunismo;
-il nazismo è stato la risposta preventiva alla minaccia bolscevica. Le violenze politiche all’interno dei vari Stati europei tra il 1917 e il 1945 e la seconda guerra mondiale nascono a partire dalla Rivoluzione d’Ottobre. Il nazismo non ci sarebbe stato, senza la minaccia del comunismo;
-i nazisti, nel costruire i loro lager, hanno preso a modello il gulag sovietico. Il metodo dello sterminio è analogo, anche se il bolscevismo tenta di attuare lo sterminio di classe (contro kulaki e borghesi), mentre il nazismo approda allo sterminio biologico contro gli ebrei e contro i popoli non ariani;
-lo sterminio nazista è peggiore, moralmente più riprovevole di quello bolscevico, ma è il bolscevismo a causare il nazismo, che ha rappresentato la risposta dell’Occidente alla sfida dell’Oriente sovietico.
Contro Nolte, filosofi come Habermas e storici come Hobsbawm hanno fatto notare che questa tesi è contraddetta dai fatti:
-in primo luogo il razzismo antisemita di Hitler è una componente fondamentale del programma nazista fin dall’inizio, ed è nettamente più presente dell’anticomunismo;
-senza la punitiva pace di Versailles con le conseguenti perdite territoriali subite dalla Germania e la crisi economica del 1929 l’avvento di Hitler al potere non sarebbe stato possibile. Tutto avrebbe inizio con la Grande Guerra, che genera sia la rivoluzione sovietica sia la dittatura nazista. Il 1914 (e non il 1917) segna secondo Hobsbawm l’inizio del terribile Novecento, il più sanguinoso secolo della storia umana. E la prima guerra mondiale non è altro che la conseguenza delle tensioni imperialistiche tra le potenze.
11. E. Nolte, Nazionalsocialismo e Bolscevismo, cit.