21 Novembre 2024

19. PABLO PICASSO, ARTISTA COMUNISTA

«Io sono comunista e la mia pittura è pittura comunista».

Pablo Picasso (Málaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973), probabilmente il più grande artista del XX secolo, era comunista. Aveva dato prova del suo impegno civico con l'imponente capolavoro Guernica, con un chiaro messaggio pacifista e antinazista. Il passo seguente, meno scontato, è l'iscrizione al Partito Comunista Francese, avvenuta nel 1944 e rinnovata di anno in anno fino alla morte. Iscrizione che ha giustificato così:
«L’iscrizione al Partito comunista è la logica conseguenza di tutta la mia vita, di tutto il mio lavoro. Perché, e sono fiero di dichiararlo, non ho mai considerato la pittura come un’arte di puro diletto o di svago; ho voluto, attraverso il disegno e il colore, perché quelle sono le mie armi, arrivare a una maggiore comprensione del mondo e dell’uomo perché questa consapevolezza potesse avvicinarci ogni giorno di più alla liberazione; ho cercato di esprimere, a modo mio, ciò che io ho considerato più autentico, più fedele, migliore, e questa naturalmente è sempre la cosa più bella, come i grandi artisti sanno bene. So di avere sempre lottato attraverso la mia pittura, come un vero rivoluzionario. Ma sono arrivato a capire, oggi, che questo da solo non è abbastanza; questi anni di terribile oppressione mi hanno dimostrato che non devo lottare solo attraverso la mia arte, ma con tutto me stesso. Quindi sono entrato nel Partito comunista senza la minima esitazione, perché in realtà già ne facevo parte in tutto questo tempo. Aragon, Eluard, Cassou, Fourgeron, tutti i miei amici lo sanno bene; se non mi sono iscritto prima ufficialmente è stato per una sorta di “ingenuità”, perché pensavo che la mia opera e la mia partecipazione emotiva fossero sufficienti, ma questo era già il mio partito. Non è forse il Partito comunista che si impegna più duramente per conoscere e per costruire il mondo, per rendere l’uomo di oggi e di domani più lucido, più libero, più felice? Non sono forse stati i comunisti i più coraggiosi in Francia e in Unione Sovietica come anche nella mia Spagna? Come avrei potuto esitare? Per paura di impegnarmi? Invece al contrario non mi sono mai sentito più libero, più completo! E poi avevo una tale fretta di ritrovare una patria: sono sempre stato un esule, ora non lo sono più; fino a quando la Spagna mi potrà finalmente accogliere, il Partito comunista francese mi ha aperto le sue braccia; lì ho trovato tutto ciò che per me ha maggior valore: i più grandi studiosi, i più grandi poeti e tutte quelle meravigliose facce di parigini in rivolta che ho visto nei giorni di agosto».38
Grazie alle sue litografie donate al PCF la colomba diventa un simbolo di pace universale.
Picasso ha chiarito la necessità degli artisti di impegnarsi, scrivendo nel marzo 1945:
«Cosa credete che sia un artista! Un imbecille che ha solo occhi se è pittore, solo orecchie se è musicista e se poeta una lira a tutti i piani del suo cuore? Al contrario è nello stesso tempo un essere politico costantemente vigile davanti ai laceranti, ardenti o dolci accadimenti del mondo, modellandosi completamente alla loro immagine. Come sarebbe possibile disinteressarsi degli altri uomini? E in virtù di quale eburnea indifferenza ci si distaccherebbe da una vita che gli stessi uomini donano così generosamente? No, la pittura non è fatta per decorare gli appartamenti, è uno strumento di guerra offensivo e difensivo contro il nemico».39
E ancora: «Io sono orgoglioso di dire – aveva dichiarato Picasso all'Humanité il 15 ottobre 1944, mentre l'Europa era ancora in fiamme – che non ho mai considerato la pittura come un'arte di intrattenimento; ho voluto con il disegno e il colore, che sono state le mie armi, penetrare sempre più in profondità nella conoscenza del mondo e degli uomini affinché questa conoscenza ci liberi sempre più». Grazie alle numerose opere a sfondo politico e con la precisa motivazione di aver sempre portato avanti la «lotta per la verità, la pace e la libertà» nel 1962 gli viene conferito il Premio Lenin per la pace. È significativo che niente di quanto detto in questo paragrafo sia presente sulla pagina Wikipedia italiana dedicata all'artista.40
38. Citato in Le chiffon rouge - PCF Morlaix/Montroulez, Picasso et la presse communiste (numéro spécial de L'Humanité - La Révolution Picasso, mars 2013), Le-chiffon-rouge-morlaix.fr, 3 novembre 2017.
39. Citato in Marxpedia, Pablo Picasso – Guernica, Marxpedia.org.
40. Ulteriori fonti usate: L. Villari, Il comunista Pablo Picasso e i compagni italiani, La Repubblica, 9 dicembre 1998; Wikipedia, Pablo Picasso.

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