21 Novembre 2024

13.3. LE MEDICINE DELLA BRISTOL-MYERS SQUIBB

Bristol-Myers Squibb è una delle principali aziende farmaceutiche a livello mondiale, ma opera anche nel campo della cosmetica con il marchio Cairol e nel settore alimentare per allergici con il marchio Mead Johnson.
La società ha sede a New York ed è quotata al NYSE. In Italia il gruppo è rappresentato dalla Bristol-Myers Squibb s.r.l., con uno stabilimento ad Anagni (FR) ed un ufficio di rappresentanza a Roma. Nella primavera del 2001 è tra le 39 aziende farmaceutiche che cita in giudizio il governo sudafricano per violazione del brevetto sull'AIDS. In passato il gruppo aveva finanziato diverse ricerche su pazienti schizofrenici, durante le quali ai malati non venivano somministrati farmaci efficaci, ma soltanto placebo, in violazione della Dichiarazione di Helsinki dell'Associazione Medica Mondiale. Nel gennaio 2003 la Bristol-Myers Squibb si impegna a pagare a diversi Stati USA multe per un valore totale di 670 milioni di dollari per aver danneggiato le aziende concorrenti con metodi illegali allo scopo di mantenere alto il prezzo dei farmaci contro il cancro e la depressione. La Commissione Federale per il Commercio degli Stati Uniti (U.S. Federal Trade Commission) ha messo sotto inchiesta sulla Bristol-Myers Squibb per concorrenza sleale. Nel settembre 2007 l'azienda patteggia con il Dipartimento di giustizia americano e i procuratori di due Stati federali il pagamento della somma complessiva di 515 milioni di dollari. Il gruppo farmaceutico era accusato di pratiche illegali di marketing e manipolazione fraudolenta dei prezzi. Ad esempio tra il 2002 e il 2003 alcuni medici avevano ricevuto pagamenti per «consulenze», «formazioni» e viaggi di lusso in cambio della prescrizione di determinati medicinali. Indirettamente tutto ciò veniva finanziato dalle casse dello Stato, poiché i prezzi dei medicinali erano gonfiati.
Il gruppo viene inoltre accusato di commercializzare il Neuroleptikum Abilify indicando che sia adatto a soggetti per i quali invece non è autorizzato, come per esempio i bambini o gli anziani affetti da demenza, sebbene l'FDA, l'autorità sanitaria americana, avesse emesso un monito supplementare proprio contro l'uso del farmaco negli anziani affetti da demenza. Durante il processo l'azienda è anche accusata di manipolazione fraudolenta dei prezzi ai danni delle casse dello Stato per farmaci contro il cancro e un antidepressivo.
Nel maggio 2013 la controllata italiana del gruppo Bristol-Myers Squibb paga 18 milioni di euro per chiudere un contenzioso con l'Agenzia delle entrate. Bms Srl ha fatto tutto in sordina. Nessun annuncio stampa, nessun comunicato agli investitori. Una piccola cifra per chiudere un piccolo incidente. La realtà è però ben altra cosa. Tre sostituti della Procura di Firenze – Luca Turco, Giuseppina Mione e Ettore Squillace Greco – hanno infatti portato alla luce una trama trentennale fatta di società offshore e accordi segreti con Alberto Aleotti, proprietario della Menarini e principale socio commerciale di Bms in Italia. Una lunga e meticolosa inchiesta condotta dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Firenze lascia pensare che questi accordi abbiano permesso ad Aleotti di evadere tasse, accumulando più di un miliardo di euro in vari paradisi fiscali sparsi per il mondo, e alla Bms di ottenere prezzi più alti del dovuto per i propri farmaci, con i conseguenti ricavi aggiuntivi dirottati su controllate estere registrate in paesi con trattamento fiscale più favorevole. A farne le spese il sistema sanitario nazionale e i cittadini privati che per decenni avrebbero pagato una sorta di sovrattassa né dichiarata né giustificata. Tempi di prescrizione a parte, Bristol Myers Squibb conta evidentemente sul fatto che i protagonisti della vicenda siano da anni in pensione. Invece c'è un legame diretto con l'attuale vertice della multinazionale newyorkese: l'amministratore delegato del gruppo Bms è infatti un italiano dal cognome pesante, Lamberto Andreotti, figlio di Giulio, che in quanto responsabile della controllata italiana sul finire degli anni '90 e gli inizi del 2000 è stato interessato agli accordi sottobanco con la Menarini. Documenti sequestrati dai Nas hanno attestato un rapporto personale tra l'Ad della multinazionale e Alberto Aleotti.40
40. Fonti usate: K. Werner & H. Weiss, I crimini delle multinazionali, cit., pp. 227-228; C. Gatti, Gli oscuri «ingredienti attivi» di Bristol Myers, Il sole 24 ore (web), 29 maggio 2013; Wikipedia, Bristol-Myers Squibb.

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