21 Novembre 2024

11.2. L'IMPERO NEOCOLONIALE E LA PASSIONE PER LE ARMI

«La fine del ventesimo secolo ha visto scomparire il colonialismo, mentre si ricomponeva un nuovo impero coloniale. Nel territorio degli Stati Uniti non c'è nessuna base militare straniera, mentre ci sono basi militari statunitensi in tutto il mondo». (Josè Saramago, 2003)25
L'esatto numero delle strutture militari USA sparse nel mondo è molto difficile da determinare. Nel suo rapporto strutturale sulle basi del 2015, il Pentagono ammette di avere oltre 600 basi attualmente dislocate in 74 paesi.
David Vine, professore alla American University, nota che
«mentre il numero di 686 siti con basi militari è piuttosto un numero a se stante, tale conteggio stranamente esclude molte note basi americane come quelle in Kosovo, Kuwait e Qatar. Meno sorprendentemente, il conto del Pentagono esclude anche basi segrete o secretate come quelle segnalate in Israele ed Arabia Saudita. Ci sono così tante basi che il Pentagono stesso non conosce esattamente il numero reale».26
Da notare che tale espansionismo logistico-militare si lega assai strettamente anche dal punto di vista militare, con la passione popolare per le armi, su cui nessun governo ha mai voluto procedere ad una seria limitazione. Su 10 statunitensi si contano 9 armi da fuoco. Non stupisce che gli Stati Uniti occupino il primo posto mondiale nella lista dei paesi con il più grande numero di armi. Ciò che sorprende è il paragone con il resto del mondo: nel resto del pianeta c'è in media un'arma ogni 10 persone. Negli USA si trova il 5% di tutta l'umanità e il 30% di tutte le armi, qualcosa come 275 milioni. C'è poi così tanto da stupirsi che siano la nazione più imperialista e violenta del pianeta? Tra le conseguenze politico-culturali di questo dato sta anche il profondo consenso popolare per gli interventi militari statunitensi vittoriosi, quando opportunamente presentati in maniera ampiamente menzognera sotto forma di interventi “umanitari”. L'idea di fondo che si incentiva è un modello “maschio”, violento, fondato sulla forza fisica e militare, con cui svolgere il proprio ruolo di gendarme mondiale. Non è un caso che gli interventi militari statunitensi in passato abbiano sempre incentivato forme di nazionalismo e patriottismo fomentati da una propaganda capace di ridare popolarità a presidenti altrimenti spesso contestati.
Un dato confermato dai sondaggi fatti prima, durante e dopo i conflitti militari, che perde la sua forza solo di fronte a conflitti prolungati e rovinosi come quello del Vietnam. L'introiezione della “legge del far west”, unita al disprezzo delle norme più elementari del diritto internazionale, sono insomma fattori di egemonia e consenso sociale per le leadership politiche e si legano dialetticamente con l'espansionismo militare e la diffusione dell'ideale dell'autodifesa armata, per la quale si può rivendicare anche il mito originario della nascita del paese, ottenuta combattendo contro indiani e potenze coloniali.
Sul tema si può notare il forte ruolo egemonico giocato dai film hollywoodiani, con l'esaltazione dell'uso delle armi ben presente in svariati blockbuster. Ai mortiferi USA preferiamo contrapporre la proposta del vicecommissario agli Esteri dell'URSS, Maksim Maksimovič Litvinov, che nel 1927-28 a Ginevra propone al mondo intero l'abolizione totale di tutti gli armamenti militari, navali e aerei. Una proposta sensazionale e imbarazzante per le potenze imperialiste occidentali, che non a caso accantonano non solo tale idea ma anche un progetto alternativo (presentato sempre da Litvinov, in versione più realistica) per la limitazione degli armamenti.
Al di là dei bei discorsi l'imperialismo ha bisogno di armi per i suoi loschi scopi.27
25. B. Sarasini, Saramago, l'identità è un giallo assurdo, Il Secolo XIX, 25 febbraio 2003.
26. B. Cloughley, Basi di confronto: l'impero militare USA, Counterpunch.org-CCDP, 12 novembre 2015.
27. A. Santos, Dieci cose scioccanti, cit.; sull'episodio di Litvinov invece E. Carr, La rivoluzione russa, cit., cap.18 - L'Urss e il mondo (1927-29).

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