1.03. IL RICORDO DI FIDEL CASTRO DELLA BAIA DEI PORCI
In occasione del 3° anniversario della vittoria di Playa Giròn, più nota come il fallimento dell'invasione della baia dei Porci, Fidel Castro14 ha ricordato così l'avvenimento:
«Questa data acquista ogni giorno e si presenta ogni giorno sempre più nella sua reale dimensione. Non significa la prima aggressione imperialista a un popolo dell’America Latina, non ha significato il primo atto della barbarie degli imperialisti yankee, non la loro prima azione selvaggia, non la loro prima azione d’occupazione; aggressioni, occupazioni, azioni selvagge e crimini ne avevano già commessi molti contro i popoli fratelli dell’America Latina. Sono davvero pochi i popoli di questo continente che non sanno quello che sono le aggressioni, la pirateria, gli attacchi da filibustieri e l’artiglio degli yankee, cominciando da Puerto Rico, paese latinoamericano che hanno trasformato in una colonia. Playa Girón significa la prima sconfitta dell’imperialismo yankee in America Latina, e, come ha detto recentemente il compagno Guevara: “La prima, ma non l’ultima”. Gli imperialisti subiranno nuove sconfitte; le subiranno nella nostra terra, se ci aggrediranno e le subiranno in altre terre, dalle mani di altri popoli che schiavizzano. Sino a questo giorno avevano agito in totale impunità; sino a questo giorno si sentivano nel diritto di disprezzare i popoli dell’America Latina; sino a questo giorno forse hanno sottovalutato i nostri popoli dell’America Latina. L’aggressione imperialista di Playa Girón ha dimostrato molte cose, ma ha dimostrato, tra le altre, che l’Organizzazione degli Stati Americani è uno strumento di dominio coloniale imperialista, uno strumento docile nelle mani del Dipartimento di Stato. Quando il nostro paese è stato criminalmente aggredito, bombardato con aerei provenienti da distinte basi centroamericane, invaso da forze mercenarie scortate – oltre che armate – dal governo degli Stati Uniti, il nostro paese ha dovuto affrontare con il suo sacrificio e con il suo sangue quell’attacco. Gli Stati Uniti, il governo di quel paese, non hanno ricevuto nemmeno una recriminazione. Pochi mesi dopo la stessa Organizzazione che non aveva detto una parola di condanna per quell’attentato criminale, espulse Cuba, il paese aggredito, il paese vittima, dal seno dell’Organizzazione degli Stati Americani. E c’insegnò che di fronte all’imperialismo questi organismi, strumenti dello stesso imperialismo, sono assolutamente inutili e non servono altri interessi che gli interessi dei nemici dei popoli. E di questo nostro paese si potrà dire: Prima cancellato dalla mappa, piuttosto che sconfitto!»
14. Questo discorso non è che un frammento di quello integrale, ed è stato pubblicato da Granma; assieme ad altre citazioni è stato raccolto e tradotto nel seguente lavoro: G. Minuti (a cura di), Parole di Fidel, Scintilla Rossa, 14 aprile 2012.